Il primo ministro dell’Iraq e comandante in capo delle Forze armate, Muhammad Al Sudani, ha ricevuto ieri a Baghdad il comandante della Missione Nato in Iraq (Nmi), il generale Giovanni Maria Iannucci. Lo riferisce una nota dell’ufficio stampa del premier iracheno. Nella nota si legge che durante l’incontro Al Sudani è stato informato in merito ai compiti della Nmi nel quadro della sicurezza e della cooperazione militare con l’Iraq, che “include fornire consulenza e addestramento, sviluppare le capacità delle forze di sicurezza irachene, innalzare il livello delle loro prestazioni e consentire loro di affrontare vari sfide alla sicurezza, prima fra tutte la lotta al terrorismo”. Nell’incontro, Al Sudani ha sottolineato, secondo il comunicato, l’importanza di “un’elevata cooperazione e coordinamento” con la missione Nato. Iannucci, da parte sua, ha sottolineato che “l’Nmi continua la cooperazione e il coordinamento con i vari servizi di sicurezza, nell’ambito dei suoi compiti di sviluppo del settore della sicurezza in Iraq”.
L’Italia ha assunto il comando della Nmi nel maggio 2022. Come affermato dallo stesso Iannucci il mese scorso, in dichiarazioni riprese dall’agenzia di stampa “Ina”, la missione della Nato in Iraq sta aiutando il Paese mediorientale a “costruire istituzioni e forze di sicurezza più sostenibili, trasparenti, inclusive ed efficaci, in modo che essi stessi siano in grado di raggiungere la stabilità, combattere il terrorismo e prevenire il ritorno dello Stato islamico (Is)”. Avviata nel 2018 su richiesta del governo di Baghdad, la missione ha raggiunto diversi obiettivi, tra cui un accordo su un quadro di riferimento comune tra Nato e Iraq, che ha consentito all’organizzazione di comprendere gli ambiti verso cui indirizzare la propria assistenza. “L’obiettivo della Nato è fornire esperienza, consulenza e supporto”, ha affermato Iannucci, aggiungendo: “Sono gli iracheni che decidono come riformare le proprie strutture e istituzioni di sicurezza”.