Rafforzare il ruolo delle autorità militari, civili e organizzative e degli assetti delle Forze armate del Qatar e di tredici Paesi alleati, tra cui l’Italia, per valutare la reattività alle emergenze e attuare i meccanismi di comando, controllo e cooperazione tra tutti gli attori coinvolti nel garantire la sicurezza dei Mondiali di calcio, che si disputeranno nell’emirato del Golfo Persico tra il 20 novembre e il 18 dicembre prossimi.
E’ questo lo scopo della “Watan 2022”, esercitazione multinazionale interforze e interagenzia promossa dal primo ministro e ministro dell’Interno Sheikh Khalid bin Khalifa bin Abdulaziz al-Thani, capo del Comitato di Sicurezza per la Coppa del Mondo FIFA Qatar 2022, in cui è stata simulata un’ampia e diversificata tipologia di interventi finalizzati a contrastare e neutralizzare ogni possibile minaccia derivante dall’insorgere di rischi potenziali, interni ed esterni, che potrebbero minare il regolare svolgimento della storica manifestazione.
L’esercitazione, considerata uno dei più grandi eventi per numero di unità e soggetti coinvolti mai effettuati all’interno del Paese, ha visto la partecipazione dei militari italiani dell’operazione “Orice”, la missione bilaterale di supporto alle Forze armate qatariote per garantire che i Mondiali di calcio si svolgano in una cornice di sicurezza. Unità specialistiche appartenenti al 7° reggimento difesa cbrn “Cremona” dell’Esercito, in stretta cooperazione con assetti turchi e statunitensi, si sono schierate nel porto di Hamad, il principale nodo logistico del Qatar, dove è stata allestita una stazione di decontaminazione di grande capacità a supporto delle unità cbrn della Difesa qatariota in cui è stata effettuata la decontaminazione approfondita di personale e mezzi intervenuti a seguito dell’esplosione di un container contenente materiali industriali tossici.
Quarantotto ore prima, binomi cinofili del Centro militare veterinario dell’Esercito con capacità patrol Edd (Explosive detection dog) per il controllo e la sicurezza di installazioni critiche e la ricerca in superficie di ordigni esplosivi sono stati impiegati presso l’impianto sportivo di Al Shahaniya, circa trenta chilometri a nord-ovest di Doha. Sul posto anche assetti Eod del Centro di eccellenza C-Ied, con specifiche capacità d’intervento su ordigni esplosivi convenzionali o improvvisati anche a caricamento speciale (contenenti materiale esplosivo, agenti chimici o biologici, oppure sorgenti radioattive), pronti a muovere a supporto delle forze speciali dell’esercito qatariota, intervenute per sedare i tumulti provocati da un gruppo di facinorosi che, dopo aver forzato il cordone di sicurezza delle forze di polizia, si sono scagliati contro gli agenti con il lancio di bombe carta e oggetti contundenti.
Piena soddisfazione per il livello di addestramento e di interoperabilità raggiunto, ma anche per la motivazione e la professionalità evidenziata da tutto il personale esercitato, è stata espressa dalle autorità civili e militari presenti alle varie fasi dell’esercitazione e dal generale di brigata Giuseppe Bossa, comandante dell’operazione “Orice”. Tutte le attività della Joint Task Force italiana a guida Brigata “Sassari”, della quale fanno parte circa 560 militari delle Forze armate e dell’Arma dei Carabinieri con 46 mezzi terrestri, una nave e due aeromobili, sono svolte sotto il coordinamento del Covi (Comando operativo di vertice interforze).