Harith Al-Abdadi da Baghdad

La missione della NATO in Iraq (NMI) ha presentato lunedì 5 settembre le ragioni alla base dell’incremento della presenza in Iraq. Riferendosi ai dettagli dell’accordo che include 14 obiettivi, NMI ha chiarito il proprio ruolo nell’attività di rimozione delle mine e nel supporto per il ritorno delle famiglie dal campo di al-Hol.

Lo scopo della missione della NATO in Iraq (NMI)

Il comandante della missione della NATO in Iraq (NMI), generale Giovanni M. Iannucci, ha detto in una intervista con l’Iraqi News Agency (INA), “ la missione della NATO in Iraq non è una missione di combattimento, ma di consulenza e di creazione di capacità, promossa al NATO Summit del 2018 a seguito di una richiesta di invito del governo dell’Iraq. NMI assiste l’Iraq nel creare delle istituzioni e delle forze di sicurezza più sostenibili, trasparenti, inclusive ed efficaci, in grado di stabilizzare il Paese, di combattere il terrorismo e di prevenire il ritorno di Daesh.

Per raggiungere questo obiettivo, la NATO svolge attività di consulenza a favore delle autorità irachene preposte alla sicurezza e alla difesa, prevalentemente al Ministro della Difesa, presso l’Ufficio del Consigliere Nazionale per la Sicurezza e al Centro Nazionale Operativo del Primo Ministro. La Missione supporta anche le strutture militari dell’Iraq preposte alla formazione. Le aree in cui questo supporto si esprime includono la politica di gestione e la strategia, la generazione e lo sviluppo delle forze, lo sviluppo della leadership e il buon governo nel settore della sicurezza. Noi svolgiamo anche attività di consulenza nei campi della logistica, della difesa cibernetica e dell’addestramento ai sottufficiali. Uno dei primi e più importanti traguardi conseguiti da NMI insieme ai colleghi iracheni è stato un accordo per la definizione di 14 obiettivi primari di cooperazione tra NMI e l’Iraq. I 14 obiettivi forniscono una cornice di riferimento comune e traguardi da raggiungere attraverso l’impegno iracheno e la consulenza della NATO. Questo permette alla NATO di allineare le proprie competenze a precise aree di necessario miglioramento, che includono aree di intervento specifiche come la formazione, la logistica, il settore cyber, l’addestramento condotto con sistematicità e lo sviluppo della categoria dei sottufficiali, così come la consulenza di principi istituzionali molto importanti come la rendicontazione finanziaria e l’interoperabilità.

Incremento del contingente della Missione in Iraq da 500 a 4000 partecipanti

Il generale Iannucci ha affermato che “la decisione di espandere gradualmente la missione nel tempo e sulla base delle circostanze fu presa nel febbraio del 2021 dai Ministri della Difesa della NATO, a seguito della richiesta del governo iracheno. La decisione aveva lo scopo di rafforzare le forze armate irachene nella loro capacità di combattimento contro il ritorno di Daesh. La nostra presenza si basa sulle condizioni in atto e ogni incremento nel numero delle truppe sarà progressivo e riferito ai requisiti e al consenso delle autorità irachene. La nostra missione continua ad essere condotta nel pieno rispetto della sovranità irachena e in costante consultazione con il governo iracheno. Attualmente, personale, nella quantità di alcune centinaia, da 30 nazioni della NATO e da 3 nazioni partner (Australia, Finlandia e Svezia), è assegnato alla nostra missione. La dimensione del contingente rimane largamente simile a quella di qualche anno fa, anche a causa della pandemia di Covid.

Il combattimento con Daesh

Il comandante di NMI ha enfatizzato che “le forze di sicurezza irachene hanno dimostrato grande coraggio e abilità di difesa dell’Iraq da Daesh, ma la presenza residua di questo gruppo terrorista rimane e lo sforzo di continuare a combattere per eradicare questa presenza continuerà a rappresentare una sfida. La NATO continua anche ad assistere le forze irachene nel sostegno e nel miglioramento della loro abilità di porre in sicurezza l’Iraq nel lungo termine. Il governo iracheno ha richiesto l’assistenza della NATO per assicurare miglioramenti sostenibili nei processi di lavoro e nelle istituzioni. L’Iraq ha fatto grandi progressi nel combattimento contro Daesh e NMI lavora con i partner iracheni per assicurare che il loro processi e i loro sistemi siano sostenibili”.

Compiti non militari della NATO in Iraq

Il comandante di NMI ha detto che “la cooperazione tra le forse armate irachene e la missione della NATO in Iraq è focalizzata su una gamma di obiettivi definiti congiuntamente dalla NATO e dall’Iraq, concordata per migliorare le istituzioni irachene e i processi di lavoro. La nostra collaborazione include l’offerta di consulenza alla leadership, di condivisione di buone pratiche di esercizio e di competenze, supportando la programmazione e l’esercizio finanziario, di contrasto alla corruzione e per permettere processi di modernizzazione organizzativa. Noi supportiamo anche l’incremento del ruolo delle donne nelle forze irachene. NMI svolge attività di consulenza a livello istituzionale, includendo il Ministero della Difesa, i Centri di Alta Formazione Militare e le Accademie. La riforma delle istituzioni può comportare più tempo di quanto richiesto per l’addestramento dei soldati, ma i risultati conseguiti hanno un impatto reale di lungo termine”.

Il ruolo della NATO nel contrasto alla minaccia IED, EOD e la rimozione delle mine

Il comandante di NMI ha proseguito: “i civili iracheni affrontano il pericolo dei campi minati e degli IEDs prodotti dai vecchi e dai nuovi conflitti. I consulenti di NMI non sono coinvolti nella rimozione delle mine o degli IEDs, ma NMI avrà un ruolo importante nella consulenza a favore della scuola irachena di Counter-IED, per l’addestramento e per il perfezionamento dell’organizzazione, così come per la programmazione e per l’esercizio finanziario. Il nostro obiettivo è di creare la capacità degli iracheni di eliminare la piaga delle mine e degli IEDs autonomamente”.

Pianificazione civile-militare

Egli ha anche chiarito che NMI lavora con la controparte irachena sulla pianificazione civile-militare, compresa la consulenza per la gestione delle risorse umane, del budgeting, della logistica e per la promozione di pratiche di buon governo. Noi collaboriamo anche nel campo della gestione delle crisi, che include lo sviluppo di strutture e di capacità atte a rispondere alle calamità naturali come alluvioni o terremoti. L’integrazione e la pianificazione civile-militare sono una parte importante della nostra missione. Il sostegno alla medicina militare è compresa della nostra consulenza nel campo della logistica, della politica gestionale e della costruzione di efficienti istituzioni. Forniamo anche consulenza alla Scuola Militare di Medicina.

Il ruolo di NMI per il disarmo e per il contrasto alla corruzione

Il comandante di NMI ha affermato che “la collaborazione tra NMI e l’Iraq promuove processi istituzionali e documentali in grado di permettere agli iracheni di esercitare il contrasto della corruzione e di massimizzare le capacità prodotte dagli investimenti che gli iracheni hanno fatto per le loro forze di sicurezza. Sostenere gli sforzi iracheni nel campo del contrasto alla corruzione e promuovere il ruolo della legge sono priorità assolute per NMI. NMI supporta anche il ruolo della legge offrendo conferenze e lezioni sulla legge umanitaria internazionale e sulla legge dei conflitti armati, contribuendo al gruppo internazionale sulle tematiche di genere delle Nazioni Unite (UNAMI’s International Gender Group) e diffondendo informazioni su questo argomento”.

Egli ha anche aggiunto, “le nostre controparti irachene devono decidere per loro stesse come organizzare le loro strutture e le loro istituzioni. Lo scopo della NATO è di fornire competenze, consulenza e supporto – che è quello che siamo qui a fare. Questo include raccomandazioni su come rendere le istituzioni irachene più efficaci, trasparenti e inclusive. Ma spetterà agli iracheni decidere esattamente come riformare le rispettive strutture e istituzioni per la sicurezza”.

Lo sviluppo delle strutture per le forze militari

Egli ha evidenziato, “tra molte altre attività, noi lavoriamo per lo sviluppo dei curricula, delle facoltà di studio e della formazione in campo istituzionale (Institutional Education Development) – essenzialmente creando le condizioni per l’apprendimento e per lo sviluppo di capacità manageriali. Questi sono temi importanti di lavoro che contribuiscono a incrementare e a sviluppare la prontezza operativa delle forze armate irachene”.

Il non-ritorno del gruppo terroristico ISIS in Iraq

Il comandante di NMI ha proseguito, “Noi riconosciamo il valore delle Forze di Sicurezza irachene per i risultati conseguiti nel contrasto di Daesh e siamo consapevoli del prezzo da loro pagato per questo sforzo. Noi contribuiamo a sviluppare istituzioni di sicurezza sostenibili e a massimizzare le capacità delle forze armate irachene. Il nostro obiettivo è di creare forze di sicurezza sostenibili e capaci che siano in grado di mantenere la pressione su Daesh, senza assistenza esterna. Daesh continua a rappresentare una sfida per l’Iraq, per la regione e per il resto del mondo. Per questo la NATO e i suoi partner sono impegnati a proseguire nel combattimento contro il terrorismo. Al NATO Summit di giugno, tenutosi a Madrid, gli alleati hanno chiarito il loro intento di “continuare a contrastare, scoraggiare, difendere e rispondere alle minacce e alle sfide poste dai gruppi terroristici” e questo include Daesh. Siamo grati per il contributo fondamentale che l’Iraq ha fornito e che continua a fornire nella lotta al terrorismo. Questo è importante sia per gli iracheni sia per la NATO.

Piani della NATO per il 2022

Iannucci ha detto che “la NATO sviluppa i propri piani con molto anticipo. Essi sono basati sulle esigenze e attagliati alle necessità irachene. Tutto ciò che facciamo è frutto della pianificazione, per fornire finanziamenti appropriati e personale preparato. Noi abbiamo quest’anno un piano ambizioso di attività per le istituzioni formative militari e di sicurezza nella Greater Baghdad Area. I nostri piani sono elaborati in piena coordinazione con le istituzioni irachene, al fine di soddisfare le loro necessità e i loro requisiti”.

Il supporto fornito dalla missione della NATO all’Iraq nel campo della consulenza e dell’addestramento

Il comandante di NMI ha detto, “ Noi crediamo che la nostra consulenza a favore dell’Iraq per la creazione di forze armate irachene più capaci, sostenibili ed efficaci porterà a un Iraq più sicuro e più stabile. Fornendo consulenza e competenze al Ministero della Difesa e alle istituzioni formative, noi contribuiamo con le Forze armate e con le istituzioni di sicurezza irachene per costruire strutture di sicurezza sostenibili, più efficaci, trasparenti e inclusive. Questo permetterà loro di affrontare le attuali e future sfide e contribuirà a un quadro di situazione più stabile in Iraq e nella regione.

I progetti della NATO

Il comandante di NMI ha detto, “La consulenza e i consigli offerti all’esercito iracheno sono finalizzati all’accrescimento dell’efficacia delle Forze armate. Significativamente, il Ministro della Difesa iracheno ha concordato con NMI sui 14 obiettivi di lungo termine per creare forze armate più forti e affidabili, aspetto che promuove un Iraq più sicuro e protetto. In altre parole, il Ministero della Difesa iracheno e la missione NATO concordano che l’impegno di NMI è esercitato per accrescere le capacità delle forze armate irachene, grazie al concordamento sulle aree per lo sviluppo delle attività di consulenza”.

Il campo di Al-Hol

Il comandante di NMI ha detto, “NMI non ha alcun mandato per operare in Siria, ma è chiaro che la situazione umanitaria e di sicurezza in Siria rappresenta una sfida. Per questo, riconosco il grande sforzo del Governo iracheno per rimpatriare centinaia di famiglie dalla Siria. Alcuni Paesi della NATO sono coinvolti nel rimpatrio, seguendo e/o riabilitando singoli individui e le loro famiglie che si trovano nei campi (profughi). Questo non è un compito facile a causa delle sfide di sicurezza e umanitarie presenti”. (Traduzione di Antonio Bettelli).

Fonte: Iraqi News Agency

Nella foto: il generale Iannucci con il giornalista Harith Al-Abdadi

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