Il presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna ha evidenziato la difficoltà all’accesso alle informazioni che si è registrata a Modena negli ultimi mesi: Si rischia black out informativo”

Da parte delle forze dell’ordine e uffici giudiziari di Modena si sta assistendo ad un “vero e proprio occultamento delle notizie”. Infatti “dal furto di biciclette alla rapina, dallo scippo alla bomba esplosiva in stile Mesagne (per fortuna rivelatasi poi innocua), giorno dopo giorno in un crescendo assurdo si rischia il black out informativo. Con buona pace dell’opinione pubblica che viene scientemente tenuta all’oscuro di ciò che accade in città e provincia”.

Per il presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, Gerardo Bombonato, che nei giorni scorsi ha incontrato alcuni colleghi assieme ai rappresentanti dell’Associazione stampa modenese, la “situazione è giunta a livelli francamente insostenibili, per non dire grotteschi”; è quindi giunto il momento di ripristinare i “normali e corretti rapporti di lavoro”.

In un comunicato stampa il presidente dell’Ordine dei giornalisti emiliano-romagnoli ha richiamato il diritto-dovere di garantire le notizie ai cittadini e ha evidenziato la difficoltà all’accesso alle informazioni che si è registrata a Modena negli ultimi mesi: “I colleghi di cronaca nera e giudiziaria delle varie testate di carta stampata e radiotelevisive – ha spiegato Bombonato – lamentano da tempo gravi problemi e difficoltà di rapporti e di collaborazione con forze dell’ordine e uffici giudiziari che di fatto limitano gravemente, se non addirittura impediscono, la loro attività quotidiana e di conseguenza l’informazione cui cittadini e lettori hanno diritto”.

“Ho verificato di persona – ha spiegato Bombonato – come la legittima richiesta di informazioni dei colleghi si infranga quasi sempre di fronte a un contatto impersonale e telefonico col centralino che dichiara (quasi si fosse alla dogana o di fronte a un messaggio preregistrato): ‘Nulla da dichiarare’, senza un referente preciso cui ricorrere (si sa, il nostro mestiere non ha orari e non è predeterminato) in casi straordinari, costretti ad assurde e rigide fasce orarie anche per verificare la fondatezza di certe notizie. Stesso trattamento viene riservato ai colleghi delle agenzie di stampa o di testate nazionali. Verrebbe da pensare, ma ci rifiutiamo di farlo per rispetto verso i cittadini e verso noi stessi, che per qualcuno sia più comodo eliminare le notizie che risolvere i problemi della gente”.

Per il presidente dell’Ordine è incomprensibile “questo atteggiamento di ostilità”: “Non volendo in nessun modo credere a una mancanza di rispetto nei confronti di chi svolge il proprio lavoro come servizio pubblico, convinti che il diritto dei cittadini ad essere informati prevalga sul diritto-dovere di cronaca, l’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, insieme all’Associazione stampa modenese, auspica un ripristino di normali e corretti rapporti di lavoro e si dichiara disponibile a un confronto e a ogni possibile chiarimento con le autorità: dal Prefetto ai responsabili del Tribunale e della Procura, dal Questore al Comandante dei carabinieri. Nell’interesse di tutti e soprattutto dei cittadini di Modena”.

Fonte: ilrestodelcarlino.it/modena, 8 agosto 2012

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