23 agosto 2012. E’ necessaria ”una maggiore attenzione del governo” nei confronti del mondo militare, dal momento che il Cocer (Consiglio centrale di rappresentanza) ”non e’ stato assolutamente coinvolto ne’ ascoltato” in sede di elaborazione delle norme sulla spending review.

Ecco perche’ il generale Paolo Gerometta, da un mese presidente del Cocer dell’Esercito, chiede ”che la rappresentanza sia consultata almeno in sede di definizione delle misure attuative previste dal provvedimento. ”Su alcuni aspetti -dice all’Adnkronos Gerometta- e’ necessario che il Cocer possa far sentire la propria voce. Si tratta di temi, come ad esempio la definizione del personale in esubero, di notevole importanza e sui quali vorremmo poter fornire un contributo”.

”I militari lavorano in silenzio e silenziosamente servono lo Stato, anche in rischiose missioni all’estero. Si aspettano dal governo un’attenzione maggiore di quella che e’ stata dimostrata finora. E poi –osserva Gerometta- si parla spesso della specificita’ del lavoro militare. Il personale non puo’ essere costantemente demotivato, la motivazione incide direttamente sulla coesione interna, che per noi e’ fondamentale. Visto quanto accaduto, molti si chiedono dove sia andata a finire questa specificita’ ”

”A legge di conversione approvata”, il generale Gerometta chiede quindi ”l’immediato coinvolgimento del Cocer comparto Difesa nella predisposizione dei provvedimenti discendenti” dalla ‘spending review’. A giudizio del Cocer Esercito e’ necessaria ”una risposta il piu’ possibile corale di tutto il comparto Difesa”. Un ”primo terreno di confronto”, rileva il presidente del Cocer Esercito, dovra’ essere il problema della ”stabilizzazione dei nostri giovani precari” che vedono a rischio la possibilita’ di accesso al servizio permanente nelle forze armate. C’e’ poi il tema del regolamento di armonizzazione del sistema previdenziale dei comparti Difesa e Sicurezza.

Fonte: Adnkronos, 23 agosto 2012

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