Lo ha comunicato al presidente Hamid Karzai la stessa segretaria di Stato Usa, Hillary Clinton, in una visita-lampo a sorpresa nella capitale afghana, annunciando che il presidente Barack Obama ha firmato un decreto con cui l’Afghanistan è diventato un «Maggiore alleato non Nato» (Mnna) degli Stati Uniti. Di questo ristretto gruppo fanno parte fra gli altri Israele, Egitto, Giappone e Pakistan.
Diversamente dal solito la conferenza stampa di Clinton e del presidente Hamid Karzai dopo il colloquio è avvenuta all’ombra degli alberi del giardino presidenziale, e non in una sala interna. Sorridente e distesa, la Clinton ha sostenuto che «è stupendo essere di nuovo in Afghanistan, e sentire il canto degli uccelli in questa giornata magnifica a Kabul». Dopo aver sottolineato i vantaggi che l’accordo rappresenta per la cooperazione militare con l’Afghanistan, ha lodato «il miglioramento della situazione della sicurezza. Le forze nazionali afghane – ha detto – si avviano a controllare un territorio su cui vive il 75% della popolazione del paese».
Da parte sua Karzai ha indicato che la Clinton ha visitato l’Afghanistan «con l’unico lodevole scopo di rafforzare le relazioni fra i nostri due Paesi. La sua presenza è importante perché precede la Conferenza di Tokyo dove i Paesi donatori sosterranno i nostri sforzi di autosufficienza». Secondo gli analisti, i 70 fra Paesi e organizzazioni internazionali presenti a Tokyo annunceranno aiuti per 15 miliardi di dollari all’Afghanistan. Fonti afghane hanno reso noto che il paese avrà bisogno di 4-5 miliardi di dollari l’anno dopo il ritiro delle truppe straniere dal Paese.
Redazione