“L’Italia non dimentica chi in questi anni in Afghanistan ha collaborato con i nostri militari” questo il commento del ministro della Difesa Lorenzo Guerini all’arrivo in Italia del primo aereo con a bordo 82 tra collaboratori civili afgani e relative famiglie, atterrato questa mattina presso l’aeroporto di Fiumicino.
“Quello degli interpreti afgani è un tema che ci è stato sempre particolarmente a cuore – ha aggiunto il ministro – e l’Italia procederà gradualmente al trasporto umanitario del personale civile afgano che ha supportato nel tempo il contingente italiano anche nel periodo antecedente all’operazione Resolute Support. Ringrazio il ministero degli Esteri e quello dell’Interno per il lavoro congiunto che sulla questione stiamo facendo assieme”.
L’operazione Aquila, pianificata e diretta dal Coi (Comando operativo di vertice interforze) ha lo scopo di trasferire in Italia circa 270 unità tra collaboratori e relativi familiari per i quali si ha evidenza del rapporto lavorativo in essere o a suo tempo prestato a favore del contingente italiano. Inoltre, per circa 400 afgani è in corso l’accertamento per l’effettivo rapporto di collaborazione prestato al contingente italiano.
Questo personale verrà progressivamente trasferito in Italia dove, dopo il previsto periodo di quarantena, verrà preso in carico dal ministero dell’Interno per il successivo inserimento nella rete di accoglienza e integrazione.