A Palazzo Arsenale, sede del comando per la formazione e Scuola di applicazione dell’Esercito, si è svolta nei giorni scorsi, in modalità on line, la conferenza dal titolo “L’esercito e la Nazione”. Relatore il giornalista Domenico Quirico.

Il generale di divisione Salvatore Cuoci, comandante dell’istituto di formazione, nel suo intervento introduttivo ha sottolineato “l’Esercito è un’importante risorsa che fornisce risposte efficaci alle continue sfide che il Paese si trova ad affrontare”.

Quirico, in video collegamento, ha esordito affermando che c’è una storia dell’Esercito italiano che corre parallela a quella più strettamente militare legata alle guerre dal Risorgimento, agli interventi nei contingenti di pace: è la storia del rapporto fondamentale con il maturare e l’affermarsi di una identità italiana.

Nel corso della conferenza, il giornalista ha analizzato come l’Esercito, attraverso la coscrizione ha aiutato gli italiani a riconoscersi gli uni negli altri, spazzando diffidenze e stereotipi, ha con le scuole di caserma, contribuito in modo decisivo alla sconfitta dell’analfabetismo e a diffondere una lingua nazionale, nonché ha modificato e creato costumi, abitudini, qualità che hanno modellato la coscienza nazionale.

Domenico Quirico, giornalista e inviato di guerra de La Stampa, ha attraversato il Mediterraneo con i migranti, è stato sequestrato dai soldati di Gheddafi nel 2011 e per cinque mesi in Siria dalle milizie islamiste, ha raccontato le guerre, le rivoluzioni i fanatismi dell’Africa, del Medio Oriente, dalla Cecenia alla Somalia, dal Ruanda alla Liberia. Ha vinto i maggiori premi giornalistici, Montanelli, Terzani, Parise, Montale. Tra i molti libri alcuni dedicati alla storia dell’Esercito Italiano: Adua, Squadrone bianco, Generali, Naja.

L’intervento si colloca nell’ambito degli “Incontri culturali a Palazzo Arsenale”, progetto educativo rivolto principalmente agli ufficiali frequentatori, e rappresenta un tradizionale strumento formativo della Scuola di applicazione dell’Esercito.

 

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