Nella base militare di Camp Villaggio Italia, alla presenza del comandante della Kosovo Force, generale di divisione Franco Federici e dell’ambasciatore d’Italia in Kosovo, Nicola Orlando, il colonnello Gianluca Figus ha ceduto il 15 gennaio al pari grado Francesco Maioriello la guida del Regional Command West, unità multinazionale al cui interno operano contingenti di militari provenienti da Austria, Italia, Macedonia del Nord, Moldavia, Polonia, Slovenia, Svizzera e Turchia. Il 1° reggimento artiglieria terrestre (da montagna) di stanza a Fossano (Cn), subentra al 5° reggimento artiglieria terrestre (lanciarazzi) “Superga” che ha completato il proprio mandato di sei mesi in Kosovo. La cerimonia si è svolta nel pieno rispetto delle previste norme anti Covid-19.

Questo periodo è stato molto impegnativo per il Regional Command West, soprattutto a causa della pandemia dovuta al Covid-19. Tuttavia il virus non ha diminuito la capacità di condurre le operazioni militari e le attività a sostegno delle comunità locali eseguite sempre in aderenza al nostro mandato – ha sottolineato il colonnello Figus ringraziando i militari del Regional Command West per l’impegno dimostrato – Sono stato qui nel 1999 ed è stata grande l’emozione di ritornare dopo vent’anni e constatare i grandi passi in avanti che sono stati fatti per assicurare la stabilità della regione. La vera bellezza del Kosovo è la sua diversità culturale: un esempio di varietà etnica e di tolleranza nei confronti di tutte le persone che vivono qui. Attraverso i progetti di Cooperazione Civile Militare abbiamo lavorato in questa direzione, coinvolgendo la popolazione di ogni etnia o religione, investendo in settori cruciali per migliorare la qualità della vita dei kosovari. In particolare abbiamo sostenuto il settore dell’istruzione e della sanita’ pubblica, per dare un’ulteriore iniezione di linfa vitale al fine di contribuire allo sviluppo di un solido futuro agli abitanti del Kosovo.”

Nel corso del loro mandato gli artiglieri del 5° reggimento “Superga”, in aderenza a quanto sancito dalla Risoluzione 1244 delle Nazioni Unite del 1999, hanno garantito la libertà di movimento alla popolazione locale e mantenuto le condizioni di sicurezza e di stabilita’ necessarie per favorire la prosecuzione del dialogo tra Serbia e Kosovo promosso dall’Unione Europea.

Nell’ambito delle attività di Cooperazione Civile Militare, oltre 40 sono stati i progetti realizzati, in maniera imparziale e circostanziata dal Regional Command West a favore delle istituzioni in Kosovo e delle comunità locali. Particolare riguardo è stato dedicato alle misure di prevenzione del contagio da Covid-19. Molte le donazioni di apparecchiature mediche, di dispositivi di protezione individuale. Inoltre, per merito della professionalità dei team sanitari specializzati, che hanno agito nel pieno rispetto delle disposizioni delle autorità locali, sono state sanificate numerose scuole permettendo agli studenti la ripresa delle lezioni.

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