Oggi schierati nel Lazio 19 DriveThrough Difesa dell’Operazione Igea, 3 in Umbria e 5 nelle Marche

 La Difesa è impegnata, senza sosta, al fianco dei cittadini in questa emergenza” ha affermato il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini. E ha aggiunto “il personale militare, con grande senso dello Stato e delle Istituzioni, sta operando in tutta Italia sotto il coordinamento dello Stato Maggiore della Difesa e del Comando Operativo di Vertice Interforze (COI), in sinergia con il Dipartimento della Protezione Civile e con il Ministero della Salute”.

Nell’attuale situazione pandemica che sta investendo il Paese, le Forze Armate – su indicazione del Ministro della Difesa Lorenzo Guerini – sono impegnate a fronteggiare l’emergenza, mettendo a disposizione dei cittadini e delle Istituzioni molteplici capacità a supporto del Sistema Sanitario Nazionale per contrastare la pandemia Covid-19.

Il COI, attraverso una sala operativa dedicata al Covid, operativa 24 ore su 24, 7 giorni su 7, condivide le informazioni di interesse con la Protezione Civile Nazionale e gli altri Dicasteri impegnati a fronteggiare l’emergenza sanitaria. A tale scopo 20 Ufficiali medici di collegamento e coordinamento, uno per regione, fanno da tramite per rappresentare le esigenze delle aziende sanitarie locali e gli assessorati regionali alla salute.

Nell’ambito dell’Operazione IGEA oggi saranno schierati  19 Drive Through Difesa (DTD) nel Lazio, 3 in Umbria, 5 nelle Marche. In totale sono 200 i DTD resi disponibili dalla Difesa; di questi 124 sono quelli attivati per l’impiego sulla base delle richieste ricevute dalle regioni.

Presso il Centro Covid-19 del Policlinico Militare “Celio” di Roma sono oggi ricoverati circa 100 pazienti Covid, di cui 60 civili. La struttura, che ha di recente portato a 28 le sale di degenza, è oggi considerata un centro di riferimento nella capitale per i malati di Covid-19, che vengono ospitati anche presso le strutture del Centro Sportivo Olimpico dell’Esercito.

Al Centro ospedaliero militare di Milano sono ricoverati circa 20 concittadini contagiati dal virus e trasportati in ambulanza dai vicini ospedali “Luigi Sacco” e “Fatebenefratelli”. L’ala del complesso ospedaliero che li ospita, oltre alle sale di degenza, è fornita di un’area di biocontenimento, ambulatori e un dipartimento militare di medicina legale.

Un nuovo laboratorio mobile di analisi è aperto da ieri anche in Campania, a Caserta, incrementando le capacità delle Aziende sanitarie locali nell’effettuazione dell’analisi dei tamponi biomolecolari. Il laboratorio, in grado di processare 200 tamponi al giorno in supporto al Drive through della Difesa attivato oggi stesso nella città di Caserta, è stato allestito dal 7° Reggimento Difesa CBRN (Chimico, Biologico, Radiologico e Nucleare) “Cremona”, con tecnici del Dipartimento Scientifico del “Celio”.

A partire da oggi saranno attivati anche laboratori a Padova e Milano. Questi ultimi si affiancheranno, rispettivamente al Dipartimento Militare di Medicina Legale e al Centro Ospedaliero Militare che, a sua volta, concorrerà alla campagna vaccinale regionale a favore della cittadinanza e, soprattutto, delle persone con fragilità riconosciuta. Dai primi di novembre nuove strutture diagnostiche saranno attive a Cagliari e Messina.

I laboratori messi a disposizione dalle Forze Armate italiane nell’ambito dell’”Operazione Igea” della Difesa saranno in grado di eseguire, a pieno regime, fino a 30.000 test settimanali. Le strutture mobili sono collegate in telemedicina con il Dipartimento medico scientifico del “Celio”, dal quale vengono fornite indicazioni sui protocolli di refertazione.

Nell’area della città militare della Cecchignola, dove da giorni è attivo il Drive through dell’Esercito, i militari hanno iniziato a supportare il personale sanitario della ASL Roma 2 per effettuare tamponi ai bambini provenienti dal Reparto di pediatria dell’Ospedale “Sant’Eugenio”.

In seguito alla richiesta avanzata dall’Unità di Crisi del Piemonte, l’Esercito sta montando delle tensostrutture modulari riscaldate presso alcuni ospedali per contribuire a gestire il sovraffollamento dei posti di degenza a bassa intensità. La prima è stata realizzata presso l’ospedale di Rivoli (TO).

 

 

 

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