20 gennaio 2012. La Francia sospende tutte le operazioni in Afghanistan. Lo ha affermato il presidente Nicolas Sarkozy, motivando la decisione per motivi di sicurezza dopo la morte di quattro soldati francesi uccisi da un soldato afgano nel distretto di Tagab nella provincia orientale di Kapisa.

L’Eliseo ha inviato a Kabul il ministro della Difesa Gérard Longuet e il capo di Stato maggiore delle Forze armate. “Non posso accettare che dei soldati afghani uccidano soldati francesi”, ha detto il capo di Stato ricordando che “l’esercito francese è in Afghanistan al servizio degli afghani contro il terrorismo e contro i talebani”.

Il responsabile dell’attentato, che indossava un’uniforme dell’Afghan national army (Ana) improvvisamente ha aperto il fuoco su un gruppo di soldati francesi, uccidendone quattro e ferendone altri 15, di cui 8 sono gravi, prima di essere bloccato e arrestato.

Subito dopo la sparatoria, i militari di Parigi hanno costituito una cornice di sicurezza lungo tutto il perimetro della base, non permettendo a nessun soldato afgano di accedervi. Anche se al momento non ci sono rivendicazioni, presumibilmente i mandanti dell’azione sono i talebani. Lo confermerebbe sia il bersaglio sia la modalità di esecuzione dell’attacco.

Nella stessa area, infatti, il mese scorso era avvenuto un fatto analogo. Un soldato afgano aveva sparato su due militari francesi, uccidendoli. E in quel caso i talebani avevano rivendicato la paternità dell’azione. I quattro morti di oggi portano a 82 il numero dei soldati francesi uccisi in Afghanistan dalla fine del 2001. Per loro, inoltre, l’anno più duro è stato il 2011, in cui hanno perso la vita 26 militari.   

Fonte: ilVelino/AGV

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