di Monia Savioli
Quello che viene considerato futuro è già parte di un presente che nulla lascia al caso per formare quadri militari specializzati e pronti ad operare in qualsiasi tipo di contesto. Le capacità delle diverse aree di cui si compone la Forza armata sono emerse durante l’esercitazione “Una Acies 2019”, la più grande messa in campo dall’Esercito che dal 15 aprile al 28 luglio e poi di nuovo dal 1° settembre al 24 novembre sta impiegando oltre 1400 allievi degli Istituti di Formazione dell’Esercito.
Una grande opportunità a livello formativo che il Comando per la Formazione, Dottrina e Specializzazione dell’Esercito, Comfordot, ha aperto alla stampa confluita il 18 luglio nell’area addestrativa della Cecchignola, dove si è svolta la prima parte dell’attività continuata poi al poligono di Monteromano e alla Scuola di fanteria di Cesano raggiunti a bordo del CH47.
“Prima di Una Acies ogni Istituto militare organizzava la propria campagna addestrativa invernale o estiva seguendo una organizzazione ripetitiva – ha spiegato il Comfordot, generale di corpo d’armata Giovanni Fungo. “Con la pianificazione di Una Acies siamo riusciti a coordinare personale in formazione proveniente da più realtà, evitando in tal senso sovrapposizioni e riuscendo a sfruttare al meglio le risorse addestrative disponibili”.
Gli allievi coinvolti, fra cui 200 donne, provengono dalla Scuola di Applicazione di Torino, dall’Accademia Militare di Modena, dalla Scuola Sottufficiali di Viterbo, dalla Scuola Militare Nunziatella e dalla Scuola Militare Teuliè.
Tante le attività messe in campo, dalle più operative legate alla simulazione di intervento a seguito dello scoppio di un Ied e alla presenza di feriti, a quelle più sofisticate di cyber security passando attraverso le abilità che consentono di offrire il migliore dei supporti logistici e che appartengono alla scuola di commissariato di Maddaloni. Uno scenario ad ampio spettro, che ha messo in campo anche i principali sistemi d’arma in dotazione alla fanteria – Dardo, Freccia e Lince – alla cavalleria – Blindo Puma, Centauro e Carro Ariete – all’artiglieria terrestre – PZH 2000 e FH70 – e contraerei – Skyguard e Anti Drone. Le dimostrazioni del metodo di combattimento militare per formare militari sempre più in grado di affrontare qualsiasi tipo di minaccia hanno chiuso le dimostrazioni presiedute, nell’ultima fase, dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale Salvatore Farina.