Con la demolizione del Ponte Morandi, si è conclusa con successo l’attività di concorso di un team di incursori, esperti demolitori, del 9° reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin” dell’Esercito. Gli incursori sono stati richiesti dal Commissario straordinario per l’emergenza di Genova per garantire il taglio degli stralli vincolanti il Ponte Morandi alla struttura dell’Autostrada A7, non interessata dalla demolizione, con una procedura peculiare che, nel conseguire gli effetti di taglio, ha minimizzato i danni collaterali.
Le Forze Speciali dell’Esercito hanno impiegato una tipologia di esplosivo appositamente sviluppato per il taglio di manufatti in ferro, utilizzando tecniche militari classificate. L’attività preparatoria è iniziata da febbraio con i primi incontri presso la Prefettura di Genova. Al fine di garantire la riuscita della demolizione, sono state effettuate due giornate di prove, con diverse tecniche e tipologie di esplosivi, presso una cava nei pressi di Genova.
L’intervento è stato particolarmente impegnativo in quanto gli stralli erano costituiti da diversi trefoli, ognuno inguainato, ed ogni strallo ricoperto da una spessa protezione. Per mitigare gli effetti delle onde di sovrappressione e eventuali schegge, sono state predisposte delle sacche d’acqua a copertura delle cariche, mentre l’area è stata circoscritta da un “muro” costituito da sacchetti di sabbia alto quattro metri. Il 9° reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin” è il reparto di Forze Speciali dell’Esercito il cui personale operativo è brevettato “incursore” ed è abilitato al maneggio ed impiego degli esplosivi al fine di neutralizzare specifici obiettivi.