16 dicembre 2011. Nella giornata del 14 dicembre è stato portato formalmente a termine il ‘’processo di reintegrazione’’ di alcuni gruppi armati dei settori nord e centrale dell’area di responsabilità del Rc-west, comandato dal generale di brigata Luciano Portolano.

 

L’evento ha avuto particolare risonanza presso il comando Nato Isaf e, in generale, nella comunità istituzionale afgana, sia  per l’entità dei reintegrati sia per il quantitativo di armi e munizioni da essi consegnate. Tale processo è il risultato di complessi negoziati condotti dalle preposte agenzie governative in forza della pressione operativa esercitata da Rc-west nei precedenti mesi di ottobre e novembre nel settore nord dell’area di responsabilità.

Infatti, nel quadro delle operazioni condotte da Rc-west negli ultimi due mesi, grande impulso è stato conferito alla condotta di attività tradizionalmente cinetiche, ossia connesse con il contrasto dinamico dell’insorgenza, e quelle non cinetiche, sviluppate direttamente a favore delle popolazioni locali per favorire sia il processo di reintegrazione degli insorgenti sia la crescita del consenso nei confronti delle Istituzioni.

Tale strategia di diversificazione “degli effetti” è stata elaborata dal comando della regione ovest unitamente alle autorità della forze di sicurezza afgane, nell’ottica di sfruttare appieno sia la maggiore presenza e la mobilità sul territorio delle forze Nato sia i vantaggi derivanti da una assidua e mirata campagna informativa, tesa a rompere i legami di tenuta economici, etnici e ideologici del “network” criminale, frutto del sodalizio storico tra i gruppi insorgenti e le popolazioni.

In tale contesto, grazie all’interazione tra le istituzioni politiche locali e le componenti dello staff di Rc-west responsabili della comunicazione, dell’intelligence e della cooperazione civile e militare (Cimic), è stato possibile, in pochi giorni, ascrivere al programma di reintegrazione numerosi insorgenti di diverse etnie e rango, circa 300 tra comandanti e combattenti affiliati, provenienti dai distretti settentrionali di Qadis e Morghab e da quelli centrali della provincia di Herat.

Al formale atto di rinuncia all’illegalità da parte degli “insurgents” e alla definitiva consegna delle armi in loro possesso, hanno presenziato, oltre ai rappresentanti di Rc-west, un rappresentante del Parlamento di Kabul, 2 senatori, una delegazione del 207° corpo d’armata dell’Afghan national army (Ana) e circa 600 cittadini afghani.

Trattasi del più importante risultato ad oggi mai registrato in Rc-west in materia di reintegrazione, a testimonianza dell’efficacia delle operazioni di contrasto all’insorgenza sinora condotte dalla brigata “Sassari” come anche di quelle a diretto supporto alla popolazione per migliorarne le quotidiane condizioni di vita nei settori chiave della sanità, della scolarizzazione e dello sviluppo economico.

Fonte: contingente italiano in Afghanistan

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here