di Carmelo Abisso
Alla presenza del comandante per la formazione, specializzazione e dottrina dell’Esercito, generale di corpo d’armata Giovanni Fungo, del comandante dell’Accademia militare, generale di divisione Stefano Mannino e di numerose autorità civili, militari e religiose, tra le quali il sindaco Gian Carlo Muzzarelli e il prefetto Maria Patrizia Paba, si è svolta ieri al parco Novi Sad di Modena la tradizionale cerimonia del “Mak pi 100” degli allievi ufficiali del 199° corso “Osare” dell’Accademia militare, evento che segna gli ultimi cento giorni di corso prima della promozione al grado di sottotenente dell’Esercito e dell’Arma dei Carabinieri.
Il reggimento allievi, al comando del colonnello Giorgio Guariglia, si è schierato all’interno del parco, a testimonianza del profondo legame che unisce l’Accademia con la città di Modena. Sinergia ulteriormente consolidata dal conferimento del titolo di “Cadetto ad honorem” al professore Pietro Torricelli, direttore del Dipartimento interaziendale ad attività integrata di diagnostica per immagini dell’Azienda unità sanitaria locale di Modena e professore ordinario di radiodiagnostica presso la facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
“Sarete comandanti solo se meriterete dai vostri uomini e donne stima, affetto e rispetto – ha detto il generale Mannino rivolto agli allievi del 199° corso – obbedienza e autorevolezza senza arroganza o prevaricazioni. Agite sempre a fronte alta e siate sempre “primi alla porta“. Buona fortuna cari colleghi”.
Nel suo intervento il generale Fungo ha voluto sottolineare l’importanza del traguardo raggiunto dagli allievi del 199° corso “Osare”. “Con il passaggio di consegne, gli allievi del 200° corso “Dovere” hanno appena accettato la sfida più entusiasmante e appassionante mai vissuta finora, quella di diventare soldati consapevoli, al servizio del nostro Paese. Ponetevi poi in attenta osservazione del personale con cui lavorerete, di cui dovrete rendere conto e che sarete chiamati a comandare. Nella misura in cui saprete trasmettere ai vostri collaboratori gli ideali in cui credete, avrete uomini e donne con cui condividere obiettivi”.
Come in passato, gli allievi ufficiali prossimi alla promozione a sottotenente hanno deciso di promuovere un’attività benefica, che quest’anno sarà a favore dell’Opera nazionale di assistenza per gli orfani dei militari di carriera dell’Esercito (O.n.a.o.m.c.e.) e dell’Arma dei Carabinieri (O.n.a.o.m.a.c.).
La celebrazione del “Mak pi 100” è una tradizione che risale al 1840. Con il passaggio della “stecca accademica” gli allievi più anziani, giunti ormai al termine del biennio di studi accademici, cedono agli allievi più giovani la “stecca”, riproduzione in grande scala di un piccolo attrezzo in legno, con una scanalatura centrale, che veniva usato, un tempo, dagli allievi per lucidare i bottoni metallici della giubba senza sporcare il tessuto.