E’ stato celebrato nel Piacentino, con un raduno, l’anniversario del processo di decolonizzazione che ha portato alla piena sovranita’ della Namibia. Per l’evento si sono ritrovati i reduci italiani di quella missione delle Nazioni Unite. All’interno dello United Nations Transition Assistance Group (Untag) l’Italia dispiego’ un centinaio di militari, in gran parte elicotteristi ma anche trasmettitori del Leonessa e un nucleo di carabinieri paracadutisti. Presero parte anche due funzionari italiani Onu oltre all’ambasciatore Mario Sica, inviato speciale della Farnesina. Durante il raduno il comandante Untag-Helitaly, il generale Antonio Lattanzio, ha ricordato le non poche difficolta’ che hanno contraddistinto la spedizione consegnando un attestato di partecipazione ad ogni membro. Il capo di Stato maggiore dell’Esercito, il generale Salvatore Farina, ha inviato un messaggio di lode a quanti hanno fornito “un valido contribuito al consolidamento della pace in quella Terra lontana e martoriata, scrivendo una limpida pagina della storia del peacekeeping italiano e contribuendo ad accrescere il prestigio del nostro Paese in ambito internazionale”.

Fonte: Ansa

Medaglia d’oro al valore dell’Esercito al tenente colonnello Antonio Lattanzio con la seguente motivazione:

Comandante di unità elicotteristica del 1° Raggruppamento Aviazione Leggera dell’Esercito “Antares”, in missione in Namibia quale componente della Forza Multinazionale dell’ONU, si prodigava per dodici mesi nel proprio incarico con coraggio, altissima professionalità, determinazione ed impegno eccezionali, esponendoli anche a manifesti rischi e rivolgendo il proprio operato alla massima efficienza dell’unità alle sue dipendenze. Per il suo rigore morale, l’eccezionale dedizione al dovere e l’altissima carica umana, il Ten.Col. Lattanzio e’ stato costante punto di riferimento professionale e spirituale per tutti i membri del contingente. La sua opera intelligente, sempre validissima, di apporto determinante all’efficace svolgimento dell’attività operativa dell’ONU, riscuoteva unanime riconoscimento, sia da parte delle Autorità delle Nazioni Unità sia da parte della popolazione locale. Comandante di grande valore che ha contribuito, con la brillante affermazione del reparto da lui comandato, ad elevare il prestigio e l’onore dell’Esercito Italiano in ambito internazionale”. Rundu, marzo 1989 – aprile 1990.

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