LE DISCIPLINE STEM NELLA DIFESA: COMPETENZE ABILITANTI PER GESTIRE LA COMPLESSITÀ

Estratto dall’intervento del generale Luciano Portolano, Capo di Stato Maggiore della Difesa (ISMA, Firenze – 5 febbraio 2025)

…garantire la sicurezza di un paese, nel XXI secolo, significa padroneggiare le tecnologie più avanzate, formare soldati, marinai, avieri e carabinieri preparati e aperti all’innovazione e al cambiamento, e costruire reti di collaborazione a livello nazionale e internazionale.

…dal momento che le nuove minacce si sommano alle vecchie senza sostituirle, voglio sottolineare la necessità che il soldato di oggi continui a guardare anche a terra, non dimenticando le tecniche, tattiche e procedure acquisite grazie alle lezioni apprese nelle varie esperienze operative.

…personalmente, sono un forte sostenitore del “man in the loop”, o, come diremmo nella nostra bellissima lingua, dell’uomo al centro del processo decisionale.

…guardando al futuro, ritengo quindi necessario mantenere un equilibrio tra innovazione tecnologica e “etica operativa”, garantendo che l’utilizzo delle nuove tecnologie, frutto anche delle discipline stem, rimanga sempre sotto il controllo umano…soprattutto quando è in gioco l’uso della forza.

Perché, come ho avuto modo di affermare in diverse occasioni, nonostante il progresso tecnologico stia trasformando radicalmente i conflitti… il fattore “uomo”, è… e resterà… sempre cruciale e determinante.

la preparazione fisica e all’uso delle armi, la conoscenza della dottrina ai vari livelli, continueranno a rappresentare le basi della formazione e dell’addestramento del militare.  Competenze vitali, queste, cui dovranno essere associate quelle di nuova introduzione, utili a governare la conoscenza e l’impiego degli strumenti di nuova generazione.

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