Nell’ambito del ciclo di visite agli istituti di formazione delle Forze armate, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano, si è recato ieri in visita istituzionale all’Accademia Militare di Modena, il più antico istituto di formazione militare al mondo, per incontrare i futuri leader dell’Esercito e della Difesa.
Al suo arrivo è stato accolto dal generale di corpo d’armata Carlo Lamanna, comandante per la formazione, specializzazione e dottrina dell’Esercito e dal generale di divisione Davide Scalabrin, comandante dell’Accademia.
Nel rivolgersi ai giovani allievi e ufficiali frequentatori, il generale Portolano ha ricordato quando, nel 1979, varcò per la prima volta la soglia dell’Accademia, uno dei luoghi più prestigiosi e simbolici dell’Esercito. A seguire, ha rimarcato quanto il ruolo di un leader vada oltre il semplice comando e debba essere ancorato a elementi essenziali, quali il rispetto reciproco, l’empatia e la capacità di costruire un rapporto di fiducia con i propri soldati e collaboratori, per affrontare qualsiasi sfida in modo coeso. Il Capo di SMD ha evidenziato, inoltre, come di fronte alle difficoltà un vero comandante e leader non debba mai arrendersi, ma considerarle opportunità di crescita utili a rafforzare il proprio carattere e affinare le proprie competenze.
A testimonianza di questa visione, il generale Portolano ha presentato ai frequentatori il primo graduato Monica Contrafatto, medaglia d’oro al valore dell’Esercito, atleta paralimpica del Gruppo Sportivo della Difesa e vittima di un attacco durante un’attività operativa condotta nell’area del Gulistan, nell’ambito dell’operazione ISAF in Afghanistan. La storia del primo graduato Contrafatto, vincitrice di numerosi successi olimpici nonostante le gravi ferite subite, rappresenta un esempio di straordinaria caparbietà e resilienza, un modello da seguire per affrontare sia le sfide della vita militare sia quelle personali, prova tangibile e concreta di come si possano superare anche le avversità più dure e continuare a servire il Paese con dedizione e passione.
Infine il Capo di Stato Maggiore della Difesa, esortando gli allievi a essere orgogliosi del percorso scelto che gli permetterà di guidare il cambiamento e vivere la propria vita da protagonisti in un mondo in continua trasformazione, ha ricordato loro che le stellette sull’uniforme, oltre che un simbolo, rappresentano una grande responsabilità, che non dovrà mai essere rinnegata, nemmeno di fronte a ostacoli apparentemente insormontabili.
La visita è proseguita con un tour dell’Istituto, un briefing sui mutamenti ordinativi, didattico-addestrativi e logistici dell’Istituto e la firma dell’albo d’onore.