Dal 7 al 9 novembre si è svolto a Modena il quarantennale del 166° Corso “Dignità”, che ha visto il ritorno alla Casa Madre di oltre 160 frequentatori dell’Accademia Militare tra il 1984 e il 1986. Oggi ufficiali dell’Esercito e dei Carabinieri, molti ancora in servizio attivo, gli ex-allievi del 166° si sono ritrovati nell’Istituzione che li ha formati come Soldati: per poi impegnare le loro vite sul territorio nazionale così come in tutti i teatri operativi internazionali a cui l’Italia ha contribuito nei trascorsi 4 decenni.
Nel Salone d’Onore del Palazzo Ducale di Modena sono stati rievocati i valori fatti propri in Accademia, e le vite che in nome di quei valori sono state vissute. A compimento di un percorso che ha visto ciascuno, nei mesi di preparazione del quarantennale, scrivere al giovane sé stesso di quarant’anni prima il racconto di una vita trascorsa nell’adempimento del proprio dovere: testimonianze preziose oggi raccolte in una nuova edizione del Numero Unico del 166° Corso.
L’Accademia Militare è poi ancora stata generosa ospite degli incontri e delle visite avvenuti il giorno successivo, suggellati dalla cerimonia militare che ha visto il 166° Corso ancora una volta schierato in Cortile d’Onore insieme al reggimento allievi, tra le cui fila, esordivano i giovani cadetti del 206° Corso, che indossavano per la prima volta sull’uniforme storica lo stemma di corso ricevuto la sera precedente dal 166°, in una cerimonia di ideale passaggio di consegne. Il gemellaggio tra il 166° ed il 206° Corso è poi stato suggellato durante il pranzo di corpo, dove ai tavoli ciascun cadetto del 206° ha condiviso il pasto con il proprio gemello del 166° e la sua famiglia. Incontri preziosi tra chi si accinge a dedicare la propria vita al servizio della Patria, e chi alla Patria ha dato per una vita tutto se stesso.
Il generale di divisione Davide Scalabrin, comandante dell’Istituto, ha dato il bentornato ai radunisti e ai loro familiari ricordando come i tanti mutamenti che hanno interessato l’Accademia negli ultimi 40 anni, non abbiano mutato la centralità della formazione etico-morale del futuro ufficiale. Nel corso della cerimonia il capocorso, dottor Marco Piantoni, ha indirizzato significative parole di incitamento agli ufficiali allievi ed agli allievi del 205° corso “Fierezza” e del 206° corso “Dignità” presenti, sottolineando loro: “rivediamo in voi la nostra stessa passione che ci ha portato a intraprendere qualche anno fa la carriera militare”.
Al 166° corso “Dignità” furono ammessi 334 allievi ufficiali, a cui si aggiunsero poi 21 frequentatori di nazionalità somala; il giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana avvenne il 23 marzo 1985 alla presenza del Ministro della Difesa, Giovanni Spadolini e al cospetto della Bandiera d’Istituto, simbolo della Patria e delle virtù militari.
Tornando in Accademia, il 166° Corso ha ritrovato la propria casa ed il senso delle scelte di una vita: servire l’Italia.