27 luglio 2011. Per la seconda volta in due mesi, dopo l’attentato di maggio in cui sono stati feriti sei italiani, ieri cinque soldati francesi dell’Unifil sono rimasti vittime di un’esplosione all’entrata della città di Sidone, lungo la strada principale che porta a Beirut. Tre di loro sono stati ricoverati in ospedale. Le loro condizioni sarebbero gravi, mentre gli altri due sono stati curati sul posto.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki moon, ha detto di essere “profondamente turbato”. Per il momento non c’è stata alcuna rivendicazione degli attacchi e Ban ha chiesto alle autorità libanesi di condurre un’indagine per risalire ai responsabili. La stessa richiesta è arrivata oggi dall’alto rappresentante della politica estera della Ue, Catherine Ashton, che ha ribadito “il ruolo cruciale” svolto in questi anni da Unifil, insieme ai soldati libanesi, per il mantenimento della pace nel Sud del Paese. Anche il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha condannato all’unanimità l’attentato di ieri, definendolo un “attacco terroristico”, al pari di tutte le azioni volte a minare la pace del Libano.
E’ chiaro che stabilità del Libano è in pericolo: la tensione è molto alta soprattutto dopo la recente richiesta del Tribunale Speciale dell’ Onu di incriminare esponenti di Hezbollah per l’assassinio dell’ex premier Rafiq Hariri, avvenuto nel 2005.
Esattamente due mesi fa, il 27 maggio, sei militari italiani dell’Unifil erano stati bersaglio di un analogo attentato, avvenuto sempre nei pressi di Sidone. Prima dei recenti attacchi ai Caschi Blu erano passati due anni di relativa calma. L’ultimo, sanguinoso, attacco contro l’Onu risaliva al 2007, quando sei soldati spagnoli furono uccisi da una bomba in una zona vicino al confine con Israele.
La missione di pace dell’Unifil in Libano ha un ruolo fondamentale per la stabilità dei fragili rapporti tra Israele e Libano. Sotto la guida del generale spagnolo Alberto Asarta Cuevas ci sono circa 12 mila uomini. Gli italiani impegnati tra le in Unifil rappresentano il gruppo maggiore, con 1.780 unità. Oggi pero’ il Senato, con il voto sul rifananziamento delle missioni internazionali, ha deciso di far tornare a casa 700 militari
Giampaolo Pioli e Donatella Mulvoni
Fonte: Quotidiano.net