Monsignor Marcianò ha incontrato il personale militare e civile del COVI: “Siete l’esempio che la militarità italiana si distingue per eticità”

L’Ordinario militare per l’Italia, monsignor Santo Marcianò, è stato accolto ieri al Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) dal generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo.

La visita del prelato è stata l’occasione per incontrare gli uomini e le donne in forza al COVI e fare con loro alcune riflessioni sul nostro tempo, sulla dignità umana, sull’impegno di mettersi al servizio del prossimo. Toccanti e profonde le sue parole in sala “Calligaris”, di fronte a una folta rappresentanza di personale militare e civile delle diverse articolazioni del COVI.

Dopo avere ricevuto il ringraziamento da parte del generale Figliuolo per avere accettato l’invito, don Marcianò si è rivolto ai presenti con queste parole: “Sono felice di essere qui con voi come amico, come fratello e come vescovo”. Nel corso del suo intervento ha dunque riflettuto sui tempi che stiamo vivendo, caratterizzati dal susseguirsi di guerre che sono causa e conseguenza di una minaccia alla dignità e al valore della persona umana.

Toccando l’argomento sull’intelligenza artificiale e sull’economia, l’Ordinario militare ha affermato che esse debbano necessariamente coniugarsi con un’etica che ponga sempre al centro la persona umana. “In questo contesto, la militarità italiana si distingue per l’eticità. Nella militarità si trova il senso pieno dell’esistenza, perché voi siete pronti a dare la vita per gli altri. L’etica militare è perfettamente sovrapponibile a quella cristiano-cattolica. Voi rimanete un punto fermo nella educazione della coscienza e un riferimento per tantissimi giovani”. Infine un ringraziamento alla componente civile della Difesa, “anima e cuore delle Forze Armate”.

La visita è proseguita presso il Joint Operations Center (JOC), dove monsignor Marcianò ha impartito la solenne benedizione ai locali della nuova centrale operativa interforze e multidominio del COVI.

“Un fiore all’occhiello della Difesa, frutto della collaborazione con le Forze Armate, con il Segretariato Generale della Difesa e con un raggruppamento temporaneo di imprese dell’industria nazionale composto da Leonardo, Fabaris ed Engineering, che ha dato vita a una struttura complessa che rappresenta non soltanto le capacità tecnologiche italiane ma anche il “bello” del nostro Paese, coniugando la funzionalità con lo stile tipicamente italiano”, queste le parole del generale Figliuolo.

Il nuovo JOC – 2.400 mq di superficie e 68 postazioni di lavoro – era stato attivato in occasione del recente summit G7 in Puglia quale centrale operativa interforze a supporto del Ministero dell’Interno, nell’ambito di un’operazione multidominio che aveva visto cinque task force (con assetti terrestri, marittimi, aerei, spaziali, cibernetici e un distaccamento di Forze speciali) operare alle dirette dipendenze del Comandante del COVI.

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