I caschi blu della Brigata alpina Taurinense aiutano gli sfollati dalle zone di confine tra Libano e Israele distribuendo aiuti umanitari alla popolazione

Giunti al sesto mese del proprio mandato, gli alpini della Taurinense impiegati nel Sector West di Unifil, in aggiunta alle attività operative di osservazione, pattugliamento e supporto alle Forze armate libanesi (Laf), hanno distribuito alla popolazione di diversi villaggi beni di prima necessità, fra i quali farmaci donati da numerose organizzazioni e associazioni italiane e resi disponibili in teatro di operazione grazie alle attività di comando, controllo e coordinamento svolte dal Comando operativo di vertice interforze (Covi).

Recentemente, durante una delle attività di assistenza medica svolte dai Caschi Blu presso la città di Tiro – la più estesa dell’area di responsabilità del Sector West – le famiglie degli sfollati dai villaggi semidistrutti lungo la Blue Line hanno ricevuto cure, medicinali, cibo, prodotti igienici, abiti, giocattoli e materiale didattico per i bambini e i ragazzi. L’iniziativa si è svolta anche grazie al coordinamento con il Centro di Gestione Crisi dell’Unione delle Municipalità di Tiro, che ha reso così possibile aiutare le fasce più deboli della popolazione, alleggerendo la situazione di criticità che stanno vivendo ormai da mesi.

Ulteriori farmaci, presidi sanitari e apparecchi elettromedicali sono stati consegnati agli Ospedali pubblici di Qana, Tibnin, Dayr Qanun, all’Ospedale militare di Ain Ibil e agli ambulatori pubblici presenti nei centri abitati più grandi e popolati.

Le donazioni di aiuti umanitari si inseriscono in un complesso sistema di iniziative di assistenza ai civili che vanno dagli investimenti in progetti di cooperazione civile-militare (Cimic) – quali l’installazione di impianti fotovoltaici, la sistemazione di infrastrutture stradali, la costruzione di bacini di raccolta dell’acqua, il potenziamento di reti idriche – sino al coinvolgimento delle Organizzazioni non governative che operano nell’area e con le quali, grazie anche al supporto della componente di Civil Affairs di Unifil, si sta intessendo una importante rete di cooperazione. Tutto ciò a testimonianza non solo della generosità degli italiani, ma anche della sinergia tra le organizzazioni di volontariato e le Forze armate.

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