20 marzo 2013. In un periodo in cui si fa sempre più abituale l’uso degli attacchi informatici per spiare e colpire gli altri Paesi, la Nato ha preparato un manuale per regolare le guerre cibernetiche, prevedendo che gli attacchi online possano in futuro dare vita a veri conflitti militari.
A parlarne è il Guardian. Gli attacchi cibernetici devono evitare di colpire obiettivi civili come ospedali, dighe e centrali nucleari, secondo la Nato, che ha dato vita al primo tentativo di regolare questo tipo di guerra. Le norme redatte prevedono anche che gli Stati possano rispondere con le forze convenzionali a un attacco informatico condotto da un altro Stato, che abbia provocato morti o ingenti danni.
Il manuale – composto da 95 regole – scritto da 20 esperti legali che hanno lavorato per tre anni a stretto contato con il Comitato internazionale della Croce Rossa e il Cyber Command statunitense, prevede anche che gli hacker colpevoli degli attacchi, anche se civili, possano essere considerati obiettivi legittimi dai militari.
Il gruppo di esperti è stato invitato a preparare il manuale – presentato giorni fa a Londra – dal Cooperative Cyber Defence Centre of Excellence della Nato, che si trova a Tallinn, in Estonia. Il centro è nato nel 2008, dopo un’ondata di attacchi contro i Paesi baltici partiti dalla Russia.
Fonte: TMNews