di Carmelo Abisso

Al Circolo unificato dell’Esercito di Bologna ha avuto luogo oggi l’avvicendamento al vertice del Comando Militare Esercito (CME) “Emilia-Romagna” tra il colonnello Guido Orsolini Orsolini, cedente e il colonnello Francesco Randacio, subentrante.

Il passaggio di consegne è stato presieduto dal comandante area territoriale delle Forze operative nord, generale di divisione Ugo Cillo ed è avvenuto alla presenza del vice prefetto vicario di Bologna, Massimo De Stefano, dell’assessore ai lavori pubblici del Comune di Bologna, Simone Borsari, in rappresentanza del sindaco, del presidente del Consiglio comunale Maria Caterina Manca, del comandante della Legione Carabinieri Emilia Romagna, generale di brigata Massimo Zuccher e di altre autorità militari, civili e religiose della città metropolitana di Bologna. Presenti anche i gonfaloni della città di Bologna e dell’Emilia Romagna, i medaglieri e i labari delle associazioni combattentistiche e d’arma.

L’avvicendamento ai vertici del CME “Emilia-Romagna” è concomitante all’assunzione da parte del colonnello Randacio del comando del raggruppamento nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure” a cui è attribuita la responsabilità dell’impiego di circa 250 uomini e donne dislocati nelle “piazze” di Bologna, Modena, Ferrara, Rimini, Firenze, Pisa, Perugia (Assisi), Venezia, Padova e Verona.

Il colonnello Orsolini Orsolini, che contestualmente lascia il servizio attivo dopo 37 anni, ha rivolto ai collaboratori parole di ringraziamento per la professionalità e l’efficienza dimostrate in tutti gli impegni istituzionali che hanno coinvolto il personale del CME “Emilia-Romagna” durante i due anni del suo comando.

“Il comandante territoriale rappresenta la Forza armata in ambito regione ed è l’interlocutore delle autorità istituzionali dei vari livelli dello Stato e degli enti locali presenti in Emilia Romagna – ha ricordato il comandante cedente nel discorso di commiato – In questa veste dal mio arrivo a Bologna nel 2021, ho seguito gli interventi che l’Esercito è stato chiamato ad effettuare in più occasioni sul territorio regionale. Nel momento apicale della pandemia, l’Esercito con i suoi assetti di trasporto terrestri e aerei ha continuato a cooperare con la Protezione civile per la distribuzione dei dispositivi e dei vaccini, oltre all’impiego dei medici e degli infermieri militari per integrare le capacità del sistema sanitario regionale. Nel maggio di quest’anno, a seguito della violenta ondata di maltempo che ha colpito le province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e Bologna, sono state tratte in salvo dalle loro abitazioni circa duemila persone, utilizzando elicotteri, mezzi terrestri e natanti e rimossi decine di migliaia di metri cubi di fango e detriti. L’ultimo intervento di ripristino della viabilità è stato eseguito a Casola Valsenio (RA) il 28 luglio. Ancora una volta l’Esercito ha dimostrato di essere uno strumento a disposizione del Paese per il soccorso immediato in situazioni di emergenza. Il merito degli interventi che ho citato – ha concluso Orsolini Orsolini – è dei reparti operativi di stanza nella regione Emilia Romagna: la Brigata aeromobile “Friuli” di Bologna con l’87° reparto comando, il 66° reggimento fanteria aeromobile “Trieste” di Forlì e il 7° reggimento Aves “Vega” di Rimini, il 121° reggimento artiglieria contraerea e il 2° reggimento sostegno Aves “Orione” di Bologna, il 6° reggimento logistico di supporto generale di Budrio, il reggimento genio ferrovieri di Castel Maggiore e il reggimento genio pontieri di Piacenza”.

Il Comando Militare Esercito Emilia Romagna ha, tra i suoi compiti, quelli dell’ufficio documentale, che custodisce circa 1.830.000 fascicoli dalla fine dell’Ottocento e fino al 1985 ultimo anno della leva obbligatoria. La delicata funzione di organizzazione e condotta del Comitato misto paritetico – tavolo tecnico, deputato ad armonizzare i piani di assetto territoriale con la presenza di infrastrutture militari, tavolo in cui sono presenti il ministero della Difesa, dell’Economia e Finanze e la Giunta regionale. La gestione di 500 alloggi di servizio, il supporto al personale affetto da gravi patologie e la delicata funzione di organismo di protezione sociale rivestita dal Circolo unificato.

Il nuovo comandante, colonnello Francesco Randacio, 56 anni, romano, sposato con un figlio, ha frequentato il 168° corso dell’Accademia Militare di Modena (1986-1988), laureandosi in Scienze dell’informazione. Tenente dei Granatieri, nel grado di capitano ha superato il corso piloti negli Usa ed è diventato pilota dell’Aviazione dell’Esercito. Ha frequentato il 126° corso di Stato Maggiore e il 7° corso presso l’Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze in Roma, conseguendo il titolo Issmi. Ha maturato diverse esperienze in campo internazionale quali il servizio presso il comando Nato di reazione rapida a Rheindahlen in Germania ed ha partecipato alle operazioni Isaf in Afghanistan, Kfor in Kosovo e Inherent Resolve in Kuwait-Iraq. Ha prestato servizio nel grado di tenente colonnello allo Stato Maggiore dell’Esercito, Dipartimento impiego del personale e al Comando per la formazione, specializzazione e dottrina dell’Esercito da colonnello, quale capo ufficio personale. Ha comandato il 28° gruppo squadroni Aves “Tucano” e il 66° reggimento fanteria aeromobile “Trieste”. Ha ricoperto gli incarichi di capo di stato maggiore e vice comandante dell’Accademia Militare e vice comandante della Brigata aeromobile “Friuli, da dove proviene.

 

 

 

 

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