19 febbraio 2013. Si sono celebrate oggi, alla presenza del capo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Claudio Graziano, le solenni onoranze funebri in suffragio di don Alberto Genovese, duca di San Pietro.
Officiate da monsignor Vincenzo Pelvi, ordinario militare per l’Italia, hanno avuto luogo, nel rispetto della tradizione, nella basilica di Santa Maria degli Angeli, alla presenza del 1° reggimento granatieri in armi.
Don Alberto Genovese, figlio di don Bernardino Antonio Genovese, a sue spese il 10 luglio 1744 costituì e organizzò in Cagliari il “reggimento di Sardegna” per garantire la sicurezza dei coloni appena approdati sull’isola di San Pietro. Nel 1776 donò al reggimento 120.000 lire vecchie di Piemonte, fissando l’uso della loro rendita in apposita scritta testamentaria per la costituzione e la successiva conservazione della banda e della musica reggimentale, nonché per aiutare le vedove dei soldati Caduti. Dispose, inoltre, che venisse celebrato: “perpetuamente… anniversario in suffragio ed in memoria di esso, Sig. Duca Alberto, nel giorno anniversario della di Lui morte”.
Da allora i reggimenti “Granatieri di Sardegna” in armi hanno sempre onorato, anche in periodo di guerra, il proprio obbligo di fedeltà e in questa ricorrenza la brigata “Granatieri di Sardegna” commemora, oltre al generoso duca, anche il sacrificio di tutti coloro che in oltre tre secoli e mezzo di storia sono caduti nell’adempimento del loro dovere fregiandosi dei “bianchi alamari”.
Gli uomini e le donne della brigata, che prende il nome dal 1° reggimento granatieri di Sardegna, fondato nel 1659 e “più antico” d’Italia, sono attualmente impiegati in operazioni di ordine pubblico sul territorio nazionale, l’operazione “Strade Sicure ” e continuano ad assicurare lo svolgimento dei servizi di alta rappresentanza presso tutti i palazzi istituzionali della Capitale, testimoniando i valori e la storia della Nazione.
Redazione