di Carmelo Abisso

“La partecipazione dei militari del Regio Esercito italiano alla liberazione di Bologna fu un evento anche simbolico che rappresentò il riscatto per tutti quei militari che seppero ritrovare nella fedeltà ai valori di libertà e giustizia la vera essenza della Patria. Essi posero le basi per il sorgere di un’Italia nuova, democratica e repubblicana. Fu grazie a loro – come ebbe a dire il Presidente Ciampi – che l’8 settembre non è da considerarsi la morte della Patria, “perché allora la Patria si rigenerò nell’animo degli italiani che seppero essere, seppero sentirsi Nazione”. Così il colonnello Francesco Randacio, comandante militare Esercito “Emilia-Romagna” ha introdotto il 9 aprile a Palazzo “Grassi”, sede del Circolo unificato dell’Esercito di Bologna, una conferenza commemorativa per l’80° anniversario della Liberazione di Bologna.

Moderata dal giornalista Beppe Boni, già condirettore de Il Resto del Carlino, la conferenza ha suscitato un vivo interesse tra il pubblico presente, attento e numeroso, tra cui autorità civili e militari, storici, studiosi e cittadini interessati a riscoprire un capitolo fondamentale della storia italiana. L’evento ha offerto un approfondimento storico di alto livello grazie agli interventi di autorevoli esperti del settore.

Gastone Breccia, professore ordinario di Storia Bizantina presso l’Università di Pavia e docente di Storia militare per l’Accademia Militare di Modena, ha aperto il ciclo di interventi con una relazione intitolata “Il lungo inverno: la Winterruhe sull’Appennino emiliano, 1944-45”, in cui ha analizzato il contesto strategico della resistenza tedesca sulla Linea Gotica e il logoramento delle truppe alleate e partigiane durante i mesi invernali.

Luca Alessandrini, storico e già direttore dell’Istituto Parri di Bologna, ha presentato una relazione dal titolo “Società in guerra. I giorni e le settimane della liberazione di Bologna”, evidenziando il ruolo della popolazione civile nel periodo cruciale tra l’offensiva finale e l’ingresso delle truppe alleate in città.

Marco Dalmonte, dell’Associazione Senio River 1944-45, ha poi offerto un quadro dettagliato dell’evoluzione tattica della battaglia con l’intervento “Bologna 1945: quadro tattico e liberazione della città nell’esperienza del soldato italiano”, soffermandosi sul contributo dei Gruppi di Combattimento dell’Esercito Italiano nella fase conclusiva della campagna d’Italia.

La conferenza ha rappresentato un’importante occasione per approfondire il ruolo dell’Esercito Italiano e dei combattenti per la libertà nella fase decisiva della guerra, rafforzando il valore della memoria storica.

 

 

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