L’Ordinario Militare per l’Italia, che il 10 aprile prossimo terminerà il suo mandato pastorale, ha presieduto la tradizionale celebrazione liturgica presso la Basilica di Sant’Antonio.
Nella monumentale Basilica di Sant’Antonio in Padova, alla presenza delle massime autorità civili e militari, si è svolta oggi la celebrazione del Precetto Pasquale Interforze, tradizionale appuntamento liturgico dedicato al personale delle Forze Armate, delle Forze dell’Ordine e degli altri Corpi armati e non dello Stato.
La funzione religiosa, organizzata dal Comando Forze Operative Nord dell’Esercito, è stata presieduta dall’Ordinario Militare per l’Italia, monsignor Santo Marcianò, affiancato per l’occasione dai cappellani militari in servizio nella Regione Veneto ed impreziosita dall’accompagnamento musicale di un ensemble della Fanfara della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli” e dalle esecuzioni del tenore Francesco Grollo.
Nella sua omelia il prelato, rivolgendosi con gratitudine agli uomini e alle donne in divisa per il servizio reso alla collettività, ha evidenziato l’importanza della loro missione: “Di fronte ai troppi focolai di guerra che affliggono il mondo, il grido di pace si leva forte dalle nostre voci e si unisce al compito prezioso ed insostituibile che voi militari, uomini e donne delle Forze dell’Ordine e delle Istituzioni, avete: siete operatori di pace. E per questo vi dovete sentire sostenuti dalla nostra preghiera, dalla preghiera della Chiesa e dalla nostra presenza.”.
Riprendendo poi l’omelia pronunciata dal Santo Padre durante il recente Giubileo della Speranza dedicato alle Forze Armate, monsignor Marcianò ha ricordato le parole di Papa Francesco: “Ciascuno di Voi è chiamato a vedere, ovvero ad accorgersi, delle violazioni alla dignità umana e alla giustizia”.
Al termine della celebrazione, il comandante delle Forze Operative Nord, generale di corpo d’armata Maurizio Riccò, nel formulare gli auguri a tutti i presenti e alle loro famiglie per le prossime festività pasquali, ha rivolto un caloroso ringraziamento a monsignor Marcianò, che a breve terminerà il suo mandato pastorale. Un magistero iniziato il 10 ottobre 2013 (il più lungo dall’istituzione dell’Ordinariato Militare nel 1925, cent’anni fa) e che lo ha visto “uno dei più convinti patrocinatori” della comunità militare che fin dalla sua nomina da parte di Papa Francesco definisce una “Chiesa senza confini”. Senza confini perché i militari vanno ovunque non per difendere confini, bensì per salvare persone. Senza confini perché è una comunità che affronta continuamente la sfida di superare “la soglia” per incontrare l’altro. Senza confini perché si sforza di attuare continuamente quell’agire missionario proprio della Chiesa”.
Durante la funzione religiosa, l’Ordinario Militare ha altresì amministrato il Sacramento della Cresima in favore di tre appartenenti ai Corpi Armati dello Stato.