Dopo 14 tentativi falliti, raggiunto il consenso necessario nel Parlamento libanese per eleggere a presidente il capo delle forze armate libanesi, un cristiano maronita

Il generale Joseph Aoun (nella foto), 60 anni, comandante dell’esercito libanese dal 2017 sostenuto dalle forze occidentali e dai paesi arabi del Golfo ostili all’Iran, è stato oggi eletto presidente della Repubblica, carica rimasta vacante per più di due anni e che, secondo l’ordinamento libanese, spetta a un cristiano maronita. E’ stato eletto dai deputati del Parlamento di Beirut in seconda seduta con una maggioranza di 99 voti su 128, quando era sufficiente una maggioranza semplice di 65 voti. Nella prima seduta Aoun aveva ottenuto 71 preferenze senza raggiungere la soglia richiesta di 86 voti, ovvero la maggioranza qualificata di due terzi. Al primo turno 34 schede bianche erano state espresse dai 30 deputati sciiti di Hezbollah e Amal e da altri quattro deputati non identificati. Il premier ad interim Najib Mikati oggi si era detto ottimista sull’elezione di un Presidente: “Il secondo turno sceglierà un Presidente per Libano a larga maggioranza”. E così è stato.

Nel suo discorso il neo eletto presidente libanese ha promesso l’avvio di una nuova fase per il Paese ed in particolare di combattere “le mafie, il contrabbando e i trafficanti di droga”. “Le autorità avranno il monopolio sulle armi. Lo Stato deve investire nel proprio esercito per poter proteggere i propri confini, lottare contro il contrabbando e il terrorismo e prevenire l’aggressione israeliana sul territorio” ha affermato il nuovo presidente libanese, promettendo inoltre di garantire l’indipendenza della magistratura tramite l’approvazione di una nuova legge. Aoun ha sottolineato: “Non negozieremo sulla sovranità e sull’indipendenza del Libano” che ” resta come è nonostante la distruzione e le guerre”. “Non dimentichiamo né i nostri martiri né i nostri detenuti” ha sottolineato Aoun. “Le nostre differenze sono una forza e una ricchezza ed è giunto il momento di puntare sul Libano, non sulle nostre dispute”. “Alla luce dei cambiamenti avvenuti nella regione”, il Libano ha oggi “un’opportunità storica di discutere con la Siria su come risolvere tutte le questioni, in particolare il rispetto della sovranità di entrambi i Paesi e la questione degli scomparsi, così come quella dei rifugiati” ha ribadito il presidente Joseph Aoun che ha poi annunciato l’avvio di un giro di consultazioni veloci per la formazione del nuovo governo tramite l’affidamento dell’incarico ad un nuovo premier. “Il capo del governo sarà un mio partner e non un mio rivale”, ha precisato aggiungendo che garantirà lo Stato di diritto su chi invece gira armato nel Paese.

Alla notizia dell’elezione di Joseph Aoun sono arrivate a Beirut le congratulazioni da Tel Aviv: “Mi congratulo con il Libano per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica, dopo una lunga crisi politica. Spero che questa scelta contribuisca alla stabilità, a un futuro migliore per il Paese e i suoi cittadini e a buone relazioni di vicinato”, ha scritto su X il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar.

L’Iran ha accolto con favore l’elezione di Joseph Aoun alla presidenza del Libano.  Un messaggio dell’ambasciata iraniana su X ha commentato la sua elezione dal Parlamento, esprimendo la speranza di cooperare per servire “interessi comuni”.   “Ci congratuliamo con il fraterno Libano per l’elezione del generale Joseph Aoun a Presidente della Repubblica. Non vediamo l’ora di cooperare in diversi settori in un modo da servire gli interessi comuni dei nostri Paesi”, ha affermato la missione diplomatica iraniana a Beirut.

Dall’Italia il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani ha postato su X: ”Congratulazioni al generale Joseph Aoun, eletto Capo dello Stato libanese. Un amico dell’Italia, sarà un’autorevole guida per un Paese importante e cruciale come il Libano. Una figura chiave per la pace in Medio Oriente”.

Congratulazioni per l’elezione a presidente sono giunte ad Aoun anche dal re saudita Salman bin Abdulaziz Al Saud e dal principe ereditario Mohammed bin Salman (Mbs) , come ha reso noto l’agenzia di stampa saudita Spa.

 

 

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