di Carmelo Abisso

Nel 108° anniversario della battaglia del Veliki-Faiti, 1-3 novembre 1916, quando dopo durissimi combattimenti, i Lupi conquistarono quota 434, collina che domina la piana di Gorizia, nella caserma Perotti di Firenze ha avuto luogo domenica 3 novembre l’Adunata “Lupi di Toscana” 2024.

Erano presenti il generale di corpo d’armata Bruno Stano, decano dei Lupi in servizio, il generale di divisione Massimiliano Quarto, comandante della Divisione “Vittorio Veneto”, il comandante del CME Toscana, generale di brigata Michele Vicari, il sindaco di Castel Condino (Trento) Stefano Bagozzi, il colonnello Massimiliano Rotundo, comandante del 78° reparto comando e supporti tattici “Lupi di Toscana”, il colonnello Riccardo Grazioli, presidente dell’Associazione “Lupi di Toscana” di Firenze e 138 veterani del 78° reggimento, provenienti da tutta Italia, come l’architetto Vincenzo Solarino, da Rosolini (Siracusa).

Il generale Stano, nel suo saluto, si è detto orgoglioso del privilegio di rappresentare i Lupi di ieri e di oggi. Ha ricordato i 162 anni di storia del reparto, la prima guerra mondiale, con il battesimo del fuoco del 20 ottobre 1915 a Monte Melino, la medaglia d’oro e le due medaglie d’argento al valor militare. La medaglia d’argento al valore dell’Esercito meritata nel 1993 in Somalia dal reggimento al comando del colonnello Mocellin, tra i veterani presenti. L’Associazione Lupi di Toscana svolge un ruolo valoriale: tramandare le tradizioni del reggimento, la sua storia e le gesta di chi ha donato la propria vita. “Ancora oggi gli ideali e i principi costituiscono la chiave vincente di noi militari e della nostra istituzione – ha concluso Stano –  essenza di quell’operato che ha portato più volte a ricevere il plauso incondizionato da parte della collettività nazionale. Il fine ultimo del nostro agire è il bene comune. Fare quanto possibile per migliorare il nostro Paese”.

“È per me un grande onore, da comandante, partecipare per la prima volta a questa commemorazione – ha detto il colonnello Rotundo nel suo intervento – del cui rinnovamento dobbiamo ringraziare il presidente dell’Associazione “Lupi di Toscana”, colonnello Grazioli, il mio predecessore, colonnello Pasqui e il generale Quarto. Si è voluto creare oggi il presupposto di un evento altamente simbolico: siamo qui per celebrare, su questo piazzale, insieme Lupi di ieri e di oggi, davanti al monumento storico che ci rappresenta e onorare la nostra peculiare storia, nel solco della tradizione tracciato dai Lupi che ci hanno preceduto. Questo giorno assume allora un significato ancora più pregnante, un motivo ulteriore di orgoglio e condivisione. Al cospetto di tutti voi e come reparto custode di una bandiera così gloriosa e decorata, voglio ricordare, insieme, la motivazione della medaglia d’oro al valor militare concessa al 78°: “Con impeto irrefrenabile assaltarono e travolsero le più formidabili posizioni, con orgogliosa audacia cercarono e sostennero la lotta vicina, fieramente sprezzando i più gravi sacrifici di sangue ed acquistando fama leggendaria sì che il nemico sbigottito ne chiamò “Lupi” gli implacabili fanti”. Tradizioni, valori e spirito di corpo. Questo ci contraddistingue. È alla luce di questi capisaldi che vivo con grandissimo senso di responsabilità il ruolo trainante che questo reparto ha assunto, quale supporto al Comando Divisione “Vittorio Veneto”, nel contesto delle Forze di Reazione dell’Alleanza Atlantica. Ereditare la storia ed attualizzarla alle moderne sfide degli attuali contesti internazionali di crisi, nell’ambito nazionale e multinazionale, è una missione stimolante e avvincente, nella quale i Lupi stanno profondendo il massimo sforzo. Pertanto oggi, insieme, ispirati dalle virtù militari – Coraggio, Tenacia e Coesione – che i nostri antenati romani attribuivano ai lupi, e quindi a loro stessi, facciamo la nostra professione di fede, ispirandoci ai nostri predecessori e facendoci carico di meritare i loro sacrifici, rimembrando il nostro motto “Tusci ab hostium grege legio vocati luporum”.

E’ intervenuto poi il presidente dell’Associazione “Lupi di Toscana” di Firenze: “Ricordiamo oggi gli amici, commilitoni, che hanno posato lo zaino a terra e sono andati avanti, tra questi, recentemente, Guido Caruso e Marco Mannini. Dello spirito di corpo che caratterizza la grande famiglia dei Lupi, ne è testimone come per i passati raduni, la presenza tra noi della vedova e della figlia del compianto Lucio Mazzei. Dobbiamo il merito della riuscita di questa adunata al colonnello Carlo Pasqui, che il 14 ottobre ha lasciato il comando e al colonnello Massimiliano Rotundo, che, come il suo predecessore, ha intessuto da subito un bellissimo rapporto con l’Associazione. Ringrazio il sindaco di Castel Condinopiccolo paese di 226 anime ai piedi del Monte Melino, dove i fanti della Brigata Toscana si guadagnarono l’appellativo di Lupi presente con il gonfalone del Comune e i suoi compaesani che, soci onorari dell’Associazione, si sono sobbarcati un lungo viaggio per dimostrare il loro forte legame ai Lupi. L’Associazione Lupi di Toscana che nell’aprile del 2022 contava poco più di una decina di soci, ha oggi superato i 150 iscritti e mi auguro che possa superare quota 200. Ritengo che l’Associazione stia svolgendo il suo compito, anche con il supporto del 78° Reparto, mantenendo vivo il ricordo del nostro passato, ricordo che stiamo condividendo con voi che indossate l’uniforme e che rappresentate il futuro. Tra le varie attività concluse, mi preme segnalare il nuovo sito dell’Associazione che grazie al lavoro dell’amico ingegnere informatico Lorenzo Banchini, è oggi a disposizione di tutti i Lupi all’indirizzo www.lupiditoscana.it. Concludo chiamando accanto a me la pittrice Claudia Giannoni, che ha voluto far dono all’Associazione di un suo dipinto su tela raffigurante lo stemma araldico del 78°, che come già avvenuto per altri cimeli, consegno al comandante”.

Dopo la deposizione di una corona d’alloro al monumento, l’onore ai Caduti e il silenzio fuori ordinanza, nella Tenda Luna, chiesa della caserma, il cappellano militare, don Antonio Di Savino, ha celebrato la santa messa. Nell’omelia: qual’è il valore cristiano? E’ il prossimo, la novità cristiana è amare il prossimo come se stessi. Dio si ama, amando Dio è il prossimo. Lo stile di vita, l’esperienza di Dio va fatta nel cuore. La generazione della fede deve avvenire a partire dalla famiglia. La famiglia dei Lupi condivide la giornata del 3 novembre. Fratelli in armi e nell’amore di Cristo. La preghiera per la pace rimane il fondamento della nostra azione pastorale.

Il raduno si è concluso con il pranzo di corpo presso la mensa unificata della caserma Perotti e il taglio della torta e il brindisi al Circolo dei Lupi.

“L’annuale raduno dei Lupi di Toscana mi ha dato, come sempre, profonde emozioni – ha commentato a margine dell’evento il generale di divisione Enrico Mocellin, 72° comandante del reggimento (1992-1995) – È stata per me una sorpresa rivedere al collo di giovani militari il foulard rosso che indossai quando assunsi il comando del 78°. Mi ha commosso l’entusiasmo che i due ultimi comandanti, Pasqui, 79°, paracadutista, e Rotundo, 80°, cavaliere, da poco in carica, dimostrano nei confronti di un antico Corpo dalle tradizioni leggendarie, che affascina e inorgoglisce chi ne fa parte. Ho molto apprezzato l’ospitalità concessaci nella caserma Perotti in giornata festiva. Ho ammirato lo sforzo organizzativo della nostra Associazione: pochi discorsi, brevi e fattuali, i gadget distribuiti, un ottimo buffet e la tradizionale torta decorata. L’emozione più forte mi è stata data dal coro del Branco, un poco roco, che ha intonato il nostro inno. Nel 1995 lo cantammo con dolore e orgoglio allo scioglimento del reggimento. Oggi con lo stesso orgoglio possiamo affermare: i Lupi sono tornati!”.

Foto di Nicola Tossini

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