Piazze gremite e alta partecipazione alle centinaia di appuntamenti proposti dal festivalfilosofia di Modena, Carpi, Sassuolo: le presenze superano quelle dello scorso anno. “Paideia” il tema scelto per la 25esima edizione, dal 19 al 21 settembre 2025

Tre giorni con i maestri del pensiero per indagare i significati e le sfaccettature di “psiche”. Da venerdì 13 settembre a oggi questo tema ha fatto riflettere Modena, Carpi e Sassuolo e le loro piazze piene di giovani, studenti, stranieri e cittadini di ogni età provenienti da tutta Italia.

Molto soddisfatti gli organizzatori, come conferma il sindaco di Modena Massimo Mezzetti, annunciando il tema del prossimo anno: “In questa edizione del festival il programma filosofico sta registrando il tutto esaurito e anche le impressioni sul programma artistico sono estremamente positive. Il cuore pulsante del festival, le lezioni, anche dei relatori al debutto, è stato molto apprezzato, mostrando come ancora una volta il festival è riuscito a intercettare il bisogno di confronto intorno a un tema specifico e attuale. Il prossimo anno saranno le “nozze d’argento del festival”: in questi 25 anni l’evento ha svolto una funzione pedagogica, trasmettendo conoscenza. E’ per questo che abbiamo scelto di dedicare la prossima edizione a “paideia”, ovvero ai temi della trasmissione del sapere, cruciali nell’epoca in cui viviamo”.

È appunto “paideia” il tema della prossima edizione. Spiega il direttore scientifico Daniele Francesconi: “Celebrandosi il venticinquesimo anno della manifestazione, sarà occasione anche di riflettere sulla disseminazione generata da questo progetto. Metterà a fuoco l’emergenza della questione del sapere e della formazione nella società della conoscenza, anche in relazione alle politiche scolastiche e della ricerca, nonché all’impatto delle tecnologie nella conservazione, valorizzazione e trasmissione della conoscenza e dei patrimoni. Discuterà le forme comunitarie di apprendimento e diffusione, percorrendo la relazione tra sapere e fare depositata nel lavoro. Si volgerà all’idea di costruzione del Sé, in cui si rivela il portato umanistico del ruolo della cultura come curiosità, creatività, gioco, conversazione infinita tra le generazioni”.

 

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