L’impegno sta già dando i suoi frutti, anche sulle lezioni per l’impiego degli F-35B dalle portaerei

di Gabriel Dominguez

Il rapido intensificarsi dell’impegno militare tra Giappone e Italia sta già dando i suoi frutti: i partner potenziano l’interoperabilità e si scambiano informazioni operative, anche sull’impiego di caccia F-35B, ha affermato il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto in un’intervista esclusiva.

“Stiamo parlando di navi e aerei di diversi paesi che si preparano a operare, qualora ce ne fosse bisogno, come se facessero tutti parte della stessa forza”, ha detto Crosetto al Japan Times lunedì, osservando che la spinta verso una maggiore interoperabilità tra le forze armate dei partner è diventata “cruciale” per rafforzare la deterrenza regionale. “È diventato più difficile per qualsiasi paese difendere da solo i propri interessi strategici, fatta eccezione forse per gli Stati Uniti, ma ora stiamo tracciando un percorso per consentire a nazioni con idee simili di lavorare più a stretto contatto e quindi rendere più facile la difesa di tali interessi”, ha affermato Crosetto a margine di un evento a Tokyo con la Nave Scuola della Marina Militare Amerigo Vespucci, che sta visitando la capitale giapponese nell’ambito di un tour mondiale.

“Mentre attraiamo risorse e rafforziamo l’interoperabilità, intensifichiamo la sicurezza di ogni singola nazione partner: è questo che puntiamo”, ha aggiunto Crosetto.

A sottolineare la crescente cooperazione in materia di difesa è stato l’attracco della nave ammiraglia della Marina Militare italiana, la portaerei Cavour (nella foto), presso la base navale di Yokosuka nella prefettura di Kanagawa. Insieme alla fregata Alpino, lo scalo delle navi iniziato giovedì e destinato a durare fino a martedì ha segnato un nuovo capitolo nella diplomazia di difesa indo-pacifica dell’Italia. Con i caccia F-35B a decollo e atterraggio verticale imbarcati, il Cavour, un’unità da 244 metri e 27.100 tonnellate, e il suo gruppo navale proseguono lo schieramento che li vede da mesi nella regione, e che li ha già portati in Australia e li vedrà poi nelle Filippine.

Sia Tokyo che Roma stanno acquistando velivoli F-35B (e la variante a decollo e atterraggio convenzionale F-35A) e la Maritime Self-Defense Force giapponese pianifica di schierare molti dei suoi F-35B a bordo delle sue due portaerei di classe Izumo.

All’evento di Tokyo era presente anche il comandante del Gruppo Navale Cavour, che ha sottolineato l’importanza dello scalo delle navi da guerra a Yokosuka.

“È molto importante perché trasportiamo… una capacità di fascia alta, gli F-35B di quinta generazione”, ha affermato il contrammiraglio Giancarlo Ciappina, osservando che le portaerei di classe Izumo della MSDF sono “molto simili” al Cavour. Ciappina, che è anche Comandante delle Forze Aeree della Marina Militare, ha affermato che il Cavour ospiterà ufficiali di collegamento sia della MSDF che dell’Air Self-Defense Force, i quali potranno sfruttare l’opportunità per raccogliere tutte le informazioni possibili sulle operazioni dei caccia imbarcati sulle portaerei dalle loro controparti italiane.

“Saliranno a bordo del Cavour, dove seguiranno l’attività con gli F-35B”, ha detto il Contrammiraglio, aggiungendo che, dopo aver lasciato Yokosuka, il Cavour prenderà parte a una serie di esercitazioni antisommergibile e di altro tipo, non solo con la MSDF, ma anche con navi da guerra francesi, statunitensi e tedesche attualmente nella regione.

“Con i nostri partner stiamo ampliando le modalità per operare insieme”, ha detto.

Nel frattempo, il tour mondiale dell’Amerigo Vespucci, iniziato dopo la sua partenza da Genova a luglio dell’anno scorso, aveva anche lo scopo di portare la campagna “Made in Italy” a Tokyo e di fungere da sfondo per la cerimonia inaugurale della mostra “Villaggio Italia” presso l’International Cruise Terminal della capitale nipponica.

Nel discorso pronunciato alla cerimonia, il Vice Ministro della Difesa giapponese Shingo Miyake ha lodato gli scali portuali delle navi italiane. “La promozione della comprensione reciproca attraverso visite come questa non solo favorirà l’amicizia tra le Marine dei nostri due paesi, ma contribuirà anche alla pace e alla stabilità regionale e locale per realizzare un Indo-Pacifico libero e aperto”, ha affermato Miyake. “Spero che il rapporto tra Giappone e Italia continui a crescere e svilupparsi man mano che approfondiamo la nostra cooperazione e i nostri scambi in materia di difesa”.

I dignitari di Giappone e Italia hanno affermato che i legami bilaterali stanno vivendo “una fase di slancio e approfondimento senza precedenti”, con l’ambasciatore italiano Gianluigi Benedetti che parla di uno “shin-jidai”, o “nuova era”, che si estende a tutte le aree di collaborazione, tra cui sicurezza economica, scienza, industria, diplomazia, alimentazione e agricoltura.

In effetti, il crescente slancio nelle relazioni bilaterali va ben oltre la difesa, come riflesso in una tabella di marcia triennale concordata a giugno, nella quale si delineano azioni e impegni volti a portare i legami a nuovi livelli in un totale di sette aree.

Il Ministro Crosetto ha sottolineato che dette azioni non sono specificatamente mirate ad alcun paese nella regione. “Non si tratta di inviare un messaggio alla Cina o alla Corea del Nord”, ha affermato.

“Stiamo semplicemente stringendo legami più profondi con paesi amici, con partner, poiché vogliamo mantenere la libertà di navigazione e la sicurezza marittima in questa regione al fine di promuovere e proteggere il commercio e proteggere le catene di approvvigionamento”, ha aggiunto il Vertice della Difesa.

Il crescente impegno di Roma con Tokyo si è esteso anche ai legami tra difesa e industria, poiché i due partner, insieme alla Gran Bretagna, continuano a lavorare su un caccia di nuova generazione e sui relativi sistemi, la cui operatività sarà conseguita entro il 2035.

Crosetto ha affermato che il Global Combat Air Program (GCAP), un programma da miliardi di dollari e il primo importante legame della difesa del Giappone con paesi diversi dagli Stati Uniti, potrà essere “rivoluzionario”. In particolare, lo sarà in termini di tecnologie all’avanguardia destinate a essere utilizzate nella progettazione e nello sviluppo del caccia supersonico bimotore, secondo quelli che si prevedono saranno tempi record. È importante assicurarsi che la scadenza del 2035 venga rispettata, ha detto, poiché “se non si procede su questa strada, non sarà possibile affrontare altre sfide”.

Il programma, che dovrebbe anche dare origine a una serie di spin-off tecnologici con applicazioni civili, è pensato solo per essere “il primo grande passo” nei legami con il Giappone.

“Per il futuro, sto pensando alla cooperazione in tutti i settori, tra cui terra, sottomarino, cyber e spazio”, ha detto Crosetto, aggiungendo che, oltre alla cooperazione tra difesa, industria e ricerca, i due paesi potranno anche lavorare insieme per proteggere le catene di approvvigionamento, in particolare nel contesto del quasi monopolio della Cina sulle terre rare.

“Sono tutti aspetti cruciali – ha sottolineato – quindi stiamo cercando di creare una cooperazione con il Giappone in diversi settori”.

Il GCAP ha recentemente fatto notizia dopo che, secondo quanto riportato dai media britannici, il futuro del progetto potrebbe essere influenzato da una revisione strategica della difesa del Regno Unito prevista per il prossimo anno. Crosetto ha detto che durante un incontro a Londra, il mese scorso, tra lui, il ministro della Difesa giapponese Minoru Kihara e la sua controparte britannica, John Healey, quest’ultimo si è impegnato a proseguire con il GCAP, aggiungendo che si tratta di una “priorità assoluta” per Londra. Ha inoltre aggiunto che la richiesta del nuovo governo laburista di una revisione strategica della difesa era naturale, dato che sono appena tornati al potere dopo 14 anni di governo conservatore. “Non credo che il GCAP cambierà” – ha detto Crosetto – “Non è una questione di governi, è una questione che riguarda i Paesi e che dona un senso di prospettiva per il futuro”.

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