di Errico De Gaetano

Il 14 maggio 2024 in Takrouna ha avuto luogo la commemorazione dell’81° anniversario dell’omonima battaglia che dal 20 al 22 aprile 1943 vide contrapporsi forze italo-tedesche in un uno dei combattimenti più aspri del secondo conflitto mondiale. La cerimonia, presenziata dall’ambasciatore d’Italia a Tunisi, Alessandro Prunas, dall’addetto militare, capitano di vascello Matteo Cusimano, da autorità civili e militari tunisine e addetti militari di Paesi amici e alleati, ha visto una nutrita partecipazione delle neocostituite Sezione “Generale Mario Leonida Politi” di Forlì dell’Associazione Nazionale del Fante e della Sezione Takrouna dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia.

Il 66° reggimento è stato rappresentato dal comandante, colonnello Massimiliano Spucches e un nutrito drappello di ufficiali e sottufficiali. Nel suo discorso, il colonnello ha ricordato ancora una volta gli eroici combattenti del 66°, della Folgore, dei granatieri e della fanteria tedesca, ma anche i loro coraggiosi avversari, auspicando una presenza sempre più viva e la promozione, assieme ai colleghi paracadutisti, dell’epica storia della campagna di Tunisia.

La memoria della battaglia di Takrouna, infatti, è un caposaldo importante della storia militare italiana e merita di avere un posto di maggior rilievo nel comune sentire del soldato italiano.  In quell’epico combattimento, il 1° battaglione del 66° reggimento si battè con estrema determinazione contro la 2^ Divisione neozelandese, contendendo metro per metro, l’altura di Takrouna e lanciando furiosi contrattacchi assieme ai commilitoni tedeschi e ai paracadutisti e ai granatieri giunti in rinforzo. Dopo tre giorni di combattimenti, esaurite le munizioni e ormai circondati i superstiti del presidio italiano non poterono che arrendersi: dei circa 800 difensori ne sopravvissero solo 300, quasi tutti feriti. I neozelandesi persero oltre 400 uomini tra morti e feriti e riconobbero nei difensori di Takrouna “i migliori soldati italiani mai incontrati sinora”.

L’eroismo di Takrouna, ricordato ogni anno, costituisce memoria preziosa da custodire gelosamente e da tramandare con orgoglio, pur nella speranza che tali sacrifici non debbano essere più necessari.

 

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here