Ok dal Consiglio alla mozione presentata da Pd e Modena Civica che chiede iniziative culturali e di valorizzare le raccolte dell’ex museo dedicato a quel periodo

Promuovere e diffondere, con eventi, attività e percorsi storico-turistici, la storia e i valori delle vicende risorgimentali a partire dal ruolo che ne ebbe Modena. È la principale richiesta del Consiglio comunale di Modena che ha approvato, giovedì 11 gennaio, la mozione su memoria ed eredità del Risorgimento, presentata da Pd e Modena Civica. L’atto, illustrato da Federica Di Padova del Pd, ha ottenuto il voto a favore anche di Europa Verde-Verdi, Sinistra per Modena, Lega Modena, Forza Italia, Alternativa Popolare, Movimento 5 stelle; astenuti Fratelli d’Italia e il consigliere Andrea Giordani del Movimento 5 stelle. La mozione, inoltre, chiede la riprogettazione dell’ex Museo del Risorgimento e la valorizzazione delle sue raccolte.

Inaugurato nel 1896 al Museo Civico, nei primi decenni di vita dello stato italiano, il Museo del Risorgimento di Modena è stato allestito dal 1924 al piano terra del Palazzo dei Musei, per poi essere chiuso nel 1990. “Da allora – puntualizza Di Padova – le raccolte, confluite in quelle del Museo Civico, non sono più fruibili dalla popolazione”, se non tramite richiesta. Nel 2011, specifica l’ordine del giorno, proprio quelle raccolte sono state presentate in un catalogo a stampa, pubblicato nel 2011, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

Ricordando quindi alcune vicende storiche di quel periodo con al centro Modena, come i moti guidati da Ciro Menotti (nella foto) e la prima sfilata del tricolore, la mozione sottolinea la centralità della città nel processo di unità politica dell’Italia, “frutto di tradizioni liberali e progressiste e di valori come giustizia, libertà, uguaglianza, a fondamento anche della Carta costituzionale”. Di Padova ha dunque parlato di un’eredità del Risorgimento, in termini di coscienza europea e nazionale: “Interrogarsi su quel periodo significa riflettere sul nostro tempo, in cui il concetto di patria si rafforza nella pluralità culturale e religiosa e si arricchisce nell’incontro con il diverso. Ma significa anche – ha aggiunto – leggerne la memoria attraverso la lente della Resistenza e dei valori antifascisti che sono alla base della nostra Costituzione”.

La mozione chiede dunque di programmare, anche con il coinvolgimento di enti e associazioni del territorio, eventi, convegni e percorsi storico-turistici, sul Risorgimento di Modena, con particolare attenzione alle nuove generazioni. Contestualmente, viene chiesto di valutare, e gradualmente programmare, la valorizzazione delle collezioni del Risorgimento, sia nel contesto del Polo Estense-Sant’Agostino sia riprogettando l’ex Museo, “come luogo aperto e vivace, per conoscere la complessità del presente”.

Aprendo il dibattito, Enrica Manenti (Movimento 5 stelle) ha dichiarato che “è importante che le raccolte rientrino nelle collezioni del Museo Civico, mantenendo una propria specificità storica”. La consigliera, inoltre, ha auspicato la programmazione di percorsi per ricostruire la storia della città, “cogliendo anche l’opportunità dell’ampliamento degli spazi museali nell’ex Ospedale Estense”.

Antonio Carpentieri (Pd) ha sottolineato che “il Risorgimento è alla base di tanti valori che oggi diamo per scontati: molti valori che fondano la Costituzione sono nati e fermentati in quel periodo storico, per questo dobbiamo tenerne conto e non dimenticarli. Per il capogruppo, quindi, “è giusto chiedere all’Amministrazione di riprendere la storia dell’ex Museo”. Federica Di Padova ha aggiunto che “i musei nella memoria pubblica sono presidio di valori: con questa mozione proviamo dunque a rimettere in moto riflessioni attorno a essi anche per ricostruire un pezzettino di storia locale e nazionale”.

 

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