di Carmelo Abisso

Quattro anni dopo l’ultima assemblea che aveva festeggiato i 90 anni della sua costituzione, ritorna in presenza per la sezione Unuci (Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia) di Lugo la riunione annuale dei soci e il tradizionale incontro con le autorità che ha avuto luogo domenica 26 novembre nel Salone Estense della Rocca. Con i soci della sezione e il presidente Renzo Preda erano presenti il sindaco di Lugo Davide Ranalli, il vice prefetto di Ravenna Nazzareno De Franco, il generale di squadra aerea Alberto Biavati, comandante della squadra aerea dell’Aeronautica militare e il vice presidente della sezione, generale Marco Buscaroli. In sala, tra le autorità, il comandante militare regionale dell’Esercito, colonnello Francesco Randacio, il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Andrea Lachi, il capitano di fregata Mario Pennisi della Capitaneria di Porto di Ravenna, il comandante della compagnia Carabinieri di Lugo, capitano Cosimo Friolo e i rappresentanti del 15° stormo dell’Aeronautica militare di Cervia e della Guardia di Finanza di Lugo.

“Presidente da 26 anni, unico caso in Italia – ha detto Preda introducendo l’incontro – sono stato rieletto presidente della nostra splendida associazione. Oggi l’Unuci Lugo conta 190 soci, al primo posto in Italia nel rapporto fra numero di iscritti e residenti tra le 152 sezioni distribuite sul territorio nazionale e al 3° posto in Emilia Romagna. Fiori all’occhiello della sezione sono la Rivista e la Giornata del Tricolore, dedicata agli studenti della nostra città. Di rilievo anche l’impegno nella partecipazione alle gare di tiro – coordinato da Paolo Edoardo Gagliardi – dove Lugo è una realtà anche in ambito nazionale. Grazie a tutti”.

Il vice prefetto De Franco, in rappresentanza del prefetto Castrese De Rosa, ha espresso il suo orgoglio nel partecipare: “A una cerimonia che celebra la longevità del nostro presidente, che ha la capacità di illustrare delle iniziative con risultati eccellenti. Ringrazio tutti per l’invito che dimostra il legame che ci unisce da tanto tempo”.

“Il tratto identitario, fondante, di questa assemblea – ha ricordato il sindaco Ranalli – è la valorizzazione del grande lavoro che le Forze armate e le Forze dell’ordine svolgono ogni giorno, in un momento in cui il mondo è attorniato da conflitti. Abbiamo superato il tempo sospeso del Covid, con lo sforzo straordinario delle Forze armate per la distribuzione dei vaccini. L’alluvione, per ultimo, giorni terribili, tragici, che ci hanno sconvolto con cesura, divisione, dilatamento del tempo. Lavoro emergenziale, straordinario, non sarebbe stato possibile senza le istituzioni tutte, con capacità di lavorare insieme. Nuove e antiche responsabilità, caro Renzo, per continuare a svolgere il compito di valorizzare la storia della città e del senso che le istituzioni rappresentano. Occorre rafforzare la necessità di essere tutti in grado di lavorare ed essere autorevoli. Impegno nuovo, in un tempo nuovo, servono persone che sappiano interpretare il tempo che sta cambiando. In questi 10 anni sono stato un tuo fan, se non ci fosse Renzo Preda bisognerebbe inventarlo. Ci hai dato il senso profondo di cosa significa rappresentare le istituzioni tutte. Voglio ringraziarti, essendo a fine mandato di sindaco, per quello che ci hai insegnato”.

Il generale Biavati, originario di Imola, ha ricordato l’incontro con Preda attraverso il padre, entrambi funzionari di banca. Sottolineando “l’agguato” fattogli da Renzo per l’iscrizione a socio, ha confermato l’onore di essere parte dell’Unuci di Lugo.

Il vice presidente Buscaroli ha augurato a Preda le migliori fortune per il nuovo mandato, evidenziando l’unione di intenti tra l’Unuci e il Comune di Lugo – che ha dato i natali a Francesco Baracca e Giuseppe Compagnoni – binomio vincente a rappresentare la città.

“Il rispetto per le istituzioni alla base del rapporto con le amministrazioni – ha concluso Preda – La nostra piccola ma grande Lugo, quello che facciamo è per il bene della nostra città. Questi sono i motivi che mi hanno indotto a proseguire in questa nuova avventura: il bene di Lugo”.

 

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