La prima rassegna senaghese dedicata alla cultura, fortemente voluta dal sindaco Magda Beretta e dal vice sindaco e assessore alla cultura tenente colonnello Saverio Cucinotta, è terminata con gli interventi di altri due illustri ospiti che si aggiungono a quelli che hanno presenziato nei primi due appuntamenti del 13 e 15 giugno nella caratteristica cornice di Villa Sioli.
Il professor Roberto Escobar, già ordinario di Filosofia Politica e Analisi del Linguaggio Politico all’Università degli Studi di Milano e Giannino Della Frattina, storica firma de Il Giornale di cui è attualmente capo della redazione milanese. Hanno parlato del significato della parola confine, la stessa che ha dato il nome a questa prima edizione del Festival “Confini in movimento” – che l’Amministrazione ha voluto dedicare a Giulia Tramontano.
Proprio per sottolineare il senso di questa dedica, le parole di Maria Cuffaro, una lunga carriera nella TV pubblica iniziata nel 1989, che l’ha vista protagonista nel TG3 di Sandro Curzi, presentatrice del programma C’era una volta, collaboratrice di Michele Santoro nelle trasmissioni Il Rosso e il Nero e Sciuscià e conduttrice di molti programmi di approfondimento di successo, a sottolineare come certi confini risultino particolarmente labili quando si parla di violenza sulle donne, un fenomeno che esiste in ogni parte del mondo seppur con diverse connotazioni culturali, religiose e storiche.
Sempre nella prima giornata sono intervenuti anche il generale Giorgio Battisti, primo comandante del contingente italiano della missione Isaf a Kabul (Afghanistan) con precedenti missioni anche in Somalia (1993) ed in Bosnia (1997) attualmente vice presidente dell’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario di Sanremo e presidente della commissione militare del Comitato Atlantico italiano, che ha approfondito con estrema precisione alcuni aspetti strategici dell’attuale situazione di crisi tra la Russia e l’Ucraina, con riferimenti anche all’attuale ruolo della Nato. Aspetti che sono stati poi in parte ripresi da Toni Capuozzo, che si è autodefinito “Inviato, e non solo di guerra, per quarant’anni”. Lo storico giornalista Mediaset ha raccontato alcune sue personali esperienze cercando di dare una chiave di lettura alla attuale situazione geopolitica mondiale.
A chiudere la prima serata, l’intervento del direttore della sede lombarda dell’agenzia Ansa, Vincenzo Di Vincenzo, che ha sottolineato l’importanza di una informazione corretta ed esaustiva per poter consentire una giusta comprensione dell’attuale stato delle cose evitando le trappole delle fake news, che vengono spesso utilizzate come una vera e propria “arma”.
La seconda serata, che ha nuovamente visto la preziosa partecipazione della giornalista Rai Sabrina Gandolfi nel ruolo, che ha svolto a titolo gratuito per il Comune di Senago, di moderatrice, si è aperta con un intervento molto interessante di Gabriella Simoni, inviata storica di Studio Aperto, il tg di Italia 1, attualmente al TG5 dal 2015. Il suo intervento è stato un punto di situazione fatto da chi, come lei, si è sempre trovato in prima linea sui fronti più caldi. Dalla Guerra del Golfo dove fu fatta prigioniera per 8 giorni, alla Somalia dove ha assistito all’omicidio di Ilaria Alpi, dal Ruanda al Kosovo, dalla Libia all’Afghanistan, dal Medio Oriente fino al recente conflitto Russo – Ucraino.
Di particolare interesse, poi, gli interventi di Germana Tappero Merlo, dottore di ricerca in US Political and Military History, Senior Analyst di Politica internazionale e Sicurezza del Medio Oriente e Africa per enti governativi e società private nonchè direttore del corso in Cyberwarfare e Cyber Security presso il Dipartimento di Scienze Informative e docente di Lineamenti di radicalismo e terrorismo islamico presso lo stesso Istituto, e di Cristina Giuliano, giornalista di Askanews dal 2004 con un passato da corrispondente a Mosca per ben 13 anni.
La dottoressa Tappero Merlo ha esposto con estrema precisione quelli che sono gli attuali equilibri che riguardano non solo gli effetti della situazione russo ucraina ma di gran parte dei conflitti attualmente in essere nell’intero pianeta, pari a 70. Conflitti che potremmo definire per lo più asimmetrici a causa della presenza di gruppi estremisti e terroristici di ogni tipo ed estrazione.
Cristina Giuliano ha raccontato molti particolari della situazione in Russia, forte dell’esperienza pluriennale che l’ha portata a conoscere molto bene quella realtà, invitando gli ospiti a riscoprire i capolavori letterari russi per poter meglio capire la cultura di un popolo che sta affrontando l’attuale momento di crisi con estrema dignità.
Una rassegna ricca non solo di nomi importanti ma soprattutto di idee, interpretazioni, dettagliate chiavi di lettura, analisi geopolitiche e riferimenti storici. Serate che hanno lasciato qualcosa di importante, a livello conoscitivo, in tutti i partecipanti e che tornerà il prossimo anno con un titolo che verrà suggerito proprio da loro.
Le singole tematiche delle tre serate sono state: Situazione attuale della crisi Russo Ucraina, spunti e riflessioni. Racconto di aree di crisi vissute in prima persona; Come le crisi internazionali e la violenza politica possono influire nei cambiamenti in ambito strategico, economico, culturale; Significato del termine confine e approfondimento di come la variazione di un confine possa influire nei rapporti a livello nazionale e internazionale.