di Carmelo Abisso
Casola Valsenio ha dato il 24 aprile l’ultimo saluto a Romano Rossi, presidente dell’Associazione nazionale reduci del Gruppo di Combattimento ‘Friuli’ e autore di numerose pubblicazioni sulla Seconda guerra mondiale e su passaggio del fronte in Emilia Romagna. Tra i suoi libri si possono ricordare La Brigata Ebraica e Il Gruppo di Combattimento Friuli. Originario di Riolo, era attivo nella comunicazione aziendale e conosciuto per la presenza e gli interventi in occasione delle cerimonie commemorative dei caduti e delle vicende dell’ultima guerra a Palazzuolo, Casola, Riolo e Zattaglia, dove c’è il Sacrario dei caduti del ‘Friuli’. Si è spento sabato 22 aprile a 62 anni dopo una lunga malattia.
Le esequie si sono svolte nel primo pomeriggio nella Chiesa di Santa Maria Assunta, alla presenza dei familiari, la moglie Annamaria, il figlio Stefano, di parenti e amici. Molte le autorità civili e militari presenti: i sindaci di Casola Valsenio, Giorgio Sagrini, Riolo Terme, Federica Malavolti, Castel Bolognese, Luca Della Godenza e Palazzuolo sul Senio, Gian Piero Moschetti, il rabbino capo di Ferrara Luciano Meir Caro, il comandante della formazione, specializzazione e dottrina dell’Esercito, generale di corpo d’armata Carlo Lamanna, il comandante della Brigata aeromobile “Fiuli”, generale di brigata Massimiliano Belladonna, il comandante del 66° reggimento aeromobile, colonnello Giovanni Cruciani. Tra i presenti anche il generale di corpo d’armata in riserva Antonio Bettelli, già comandante dell’Aviazione dell’Esercito e della Brigata “Friuli”. Intorno al feretro il gonfalone di Casola Valsenio listato a lutto, i labari dell’Associazioni combattentistiche e d’arma, i rappresentanti della comunità sikh di Novellara, i figuranti dello Yorkshire regiment con cornamusa e numerosi cittadini, una chiesa gremita. Il rito funebre è stato presieduto da don Euterio Spoglianti e concelebrato da monsignor Marino Perdisa di Riolo Terme.
“Siamo nati per non morire più – ha detto nell’omelia don Euterio commentando il Vangelo secondo Giovanni 12, 20-33, se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto – La sofferenza e le prove, la durezza degli eventi mettono in crisi la nostra fede e certezza, eppure Cristo non ci abbandona. L’interesse di Romano per la storia, per tenere viva la memoria, tanti progetti, tante persone, sono stupito da quanti siamo qui oggi. Chiedo che il lavoro per il quale Romano si è speso sempre sia portato avanti, per continuare a fare memoria”.
“Una personalità di valore e prestigio della nostra comunità – ha ricordato il sindaco Sagrini – impegnato con passione nella promozione dei valori della Resistenza e dell’antifascismo, nel ricordo di chi per la libertà dell’Italia ha sacrificato la propria vita. A nome dell’amministrazione comunale e della comunità casolana, esprimo alla famiglia Rossi sincere e commosse condoglianze per la scomparsa di Romano”.
Il rabbino Caro ha evidenziato l’impegno di Rossi: “Ha speso la sua vita per la comunità, ho perso un amico. Esprimo la mia riconoscenza per quello che ha fatto. Se i nomi dei comuni della valle del Senio sono diffusi nella comunità ebraica lo si deve a Romano. Ai giusti non si fanno monumenti, le loro azioni sono i monumenti. Siate consolati così come un bambino trova la consolazione nelle parole di sua madre e abbiate la consolazione da Gerusalemme”.
Alfredo Baschini ha letto un messaggio del colonnello Liad Zak, addetto per la Difesa presso l’ambasciata d’Israele a Roma: “Oggi, proprio nel giorno in cui si ricordano i militari caduti in difesa dello Stato di Israele, lo Yom Hazikaron, ci separiamo da una persona speciale, un uomo con grandi sogni e visioni. Ti accompagniamo con il rinnovato orgoglio dei comandanti della Brigata Ebraica”.
“Ho conosciuto Romano nel 2016 quando ho assunto il comando della Divisione “Friuli” a Firenze – ha detto il generale Lamanna concludendo gli interventi – E’ stato per me una guida, un amico, un confidente di tutte le sue preoccupazioni, tese a far conoscere la memoria dei soldati del Gruppo di Combattimento “Friuli”. Aveva tanti progetti avviati, alcuni da concludere. Mi rimane questa capacità di combattente su tutti i fronti, a modo suo, con le parole, la cultura, il rispetto, il coraggio. Ha lottato fino alla fine come i combattenti del “Friuli”. A te Romano, Friuli imperituro onore“.
Al termine della funzione religiosa il feretro è stato portato all’Abbazia di Valsenio per la sepoltura. La cornamusa dello Yorkshire ha suonato il silenzio fuori ordinanza davanti alla bandiera dell’Associazione nazionale reduci del Gruppo di Combattimento “Friuli”. Ciao Romano, vedrai che la sollecitazione di don Euterio verrà accolta, riposa in pace.