di Carmelo Abisso
Gli allievi ufficiali del 204° corso “Volontà” hanno prestato oggi solenne giuramento di fedeltà alla Repubblica italiana nel cortile d’onore del Palazzo Ducale di Modena, sede dell’Accademia militare, alla presenza del ministro della Difesa, Guido Crosetto, e del padrino del corso, generale di corpo d’armata Rosario Aiosa, medaglia d’oro al valor militare.
Alla cerimonia hanno inoltre presenziato il capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, il capo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Pietro Serino, il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale di corpo d’armata Teo Luzi. Tra le autorità erano presenti il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, l’onorevole Daniela Dondi, il prefetto Alessandra Camporota, il presidente della provincia Fabio Braglia, il vicario dell’arcivescovo, monsignor Giuliano Gazzetti e il rettore Carlo Adolfo Porro.
L’atto solenne, avvenuto dinanzi la bandiera dell’istituto e suggellato con la lettura della tradizionale formula del giuramento, pronunciata dal comandante dell’Accademia, generale di divisione Davide Scalabrin, sancisce l’ingresso a pieno titolo degli allievi ufficiali nei ranghi dell’Esercito e dell’Arma dei Carabinieri, per servire l’Italia e le sue istituzioni.
Il ministro della Difesa si è rivolto ai giovani allievi ufficiali “con il vostro giuramento avete sancito un impegno di fedeltà. Una promessa rivolta alla nostra Repubblica che rappresenta un modello di democrazia e di libertà, un luogo immateriale in cui vivono i diritti fondamentali dell’uomo e del cittadino” continuando poi “negli anni più belli della vostra vita, avete scelto di mettervi al servizio della Patria con la vostra solenne promessa del giuramento”. Crosetto ha poi voluto rivolgere il suo commosso pensiero e ricordo ai due piloti dell’Aeronautica che hanno perso la vita pochi giorni fa in un tragico incidente aereo e dei quali oggi si celebrano i funerali. “Il colonnello Giuseppe Cipriano e il tenente colonnello Marco Meneghello ce ne hanno dato l’esempio. Avevano capito che stavano morendo e si sono preoccupati che la loro morte non comportasse quella di altre persone. Fino all’ultimo secondo si sono assunti la responsabilità della scelta di vita che avevano fatto”.
Il capo di stato maggiore della Difesa, nel suo discorso, ha affermato: “noi oggi siamo testimoni del vostro transito in una nuova famiglia quella dell’Esercito e quindi della Difesa, uno strumento che è perfettamente integrato con la società civile che ha avuto modo di apprezzare le nostre capacità in diverse situazioni. Uno strumento militare di cui voi adesso fate parte, proiettato verso la modernità a raccogliere nuove sfide e che marcia verso un’integrazione interforze completa.”
Il capo di stato maggiore dell’Esercito, rivolgendosi ai futuri comandanti, ha sottolineato: “la conoscenza che acquisirete attraverso lo studio vi darà la competenza, cioè gli strumenti per fare bene il vostro lavoro di comandanti, per fare la differenza e perseguire una vostra visione. Applicazione, impegno, volontà, vi consentiranno di apprezzare appieno i valori che, oggi, vi siete impegnati a difendere. Vi renderanno cittadini esemplari e leader apprezzati. Quei leader di cui la Repubblica ha bisogno.”
Il 204° corso “Volontà” è frequentato da 222 allievi ufficiali, dei quali 214 italiani e 8 stranieri, provenienti da sette Paesi diversi.