E’ iniziata ieri l’esercitazione Mare Aperto, seconda edizione annuale del maggior evento addestrativo della Marina Militare, che vedrà impegnate forze appartenenti a 5 nazioni NATO tra navi e sottomarini, velivoli, elicotteri, oltre ai reparti anfibi della Brigata Marina San Marco, gli incursori e subacquei del Comsubin. In mare, sotto la superficie del mare, per aria e su terra saranno impiegati circa 4.000 militari e più di 45 unità tra navi e sottomarini.

Le Forze della Squadra Navale si eserciteranno fino al 27 ottobre, insieme a quelle dell’Alleanza Atlantica e di alcune Marine estere, operando negli spazi marittimi compresi tra Adriatico, Ionio, Tirreno e Canale di Sicilia. Un complesso e articolato contesto addestrativo, sviluppato anche nelle dimensioni innovative e sempre più importanti dello spazio e della cyber-security.

L’esercitazione, diretta dal Comando in capo della Squadra Navale imbarcato sulla portaerei Cavour (nella foto) vedrà l’evoluzione di uno scenario realistico progettato in continuità con quello dell’edizione precedente. Le forze in campo – sotto la guida degli staff delle diverse Divisioni Navali, della Brigata Marina San Marco e dei Comandi delle Componenti Specialistiche della Marina – si cimenteranno in attività di combattimento ad alta intensità, lotta contro minacce convenzionali e asimmetriche, raid su siti costieri d’interesse, sicurezza marittima, controllo e bonifica dei fondali, prevenzione e contrasto di traffici illeciti.

Le attività addestrative saranno pianificate e condotte secondo le consolidate procedure che la Marina Militare applica per assolvere i propri compiti di istituto nella regione del Mediterraneo Allargato, con particolare attenzione alla protezione degli interessi nazionali, alla sorveglianza delle aree strategiche, alla vigilanza marittima degli obiettivi sensibili e alla salvaguardia della libertà di navigazione nell’alto mare.

Anche questa edizione della Mare Aperto vedrà l’integrazione di una compagnia di lagunari dell’Esercito nella forza da sbarco costituita dai fucilieri della Brigata Marina San Marco e la partecipazione di diversi velivoli dell’Aeronautica Militare, tra cui C27J per trasporto tattico ed attività aviolancistica, CAEW G550, caccia Eurofighter e velivoli F35 nelle versioni A e B. Proprio quest’ultima variante, la stessa in dotazione alle forze aeree della Marina, opererà in stretta cooperazione con altri velivoli partecipanti all’esercitazione con lo scopo di sviluppare una capacità nazionale di proiezione aerea interforze, sia da mare che da aeroporti dotati di piste corte o con capacità di supporto tecnico/operativo limitato.

All’esercitazione parteciperanno, oltre a rappresentanti del Centro Studi Internazionali, del Centro di Geopolitica e Strategia Marittima (CESMAR) e del Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana, anche 50 studenti di 13 atenei. Il coinvolgimento nell’esercitazione di studenti universitari, integrati in funzione del percorso di studi negli staff imbarcati sulle unità della Squadra Navale, è fondamentale nel più ampio quadro del rafforzamento dei legami esistenti con gli atenei. Un connubio, strategico e innovativo, tra operatività e cultura della difesa.

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