Oltre 1200 uomini e donne della NATO e 300 veicoli da combattimento schierati presso il poligono di Varpalota per l’esercitazione che sancirà la costituzione del nuovo Battlegroup in Ungheria
Ha preso il via la scorsa settimana e continuerà fino alla fine di settembre l’esercitazione Brave Warrior 2022 che sancirà la validazione del nuovo Battlegroup NATO schierato sul fianco sud-est dell’Alleanza Atlantica.
Partecipanti i contingenti militari di Ungheria, Italia, Stati Uniti, Croazia e Slovacchia, per una forza totale di oltre 1200 tra uomini e donne, tra i quali 260 provenienti dalle Truppe Alpine dell’Esercito Italiano, che per due settimane vivranno e si addestreranno spalla a spalla senza soluzione di continuità, nell’estesa area addestrativa ungherese di Varpalota.
Oltre 300 complessivamente i veicoli da combattimento impiegati nell’esercitazione, dai carri ai veicoli per il trasporto truppe fino agli obici di artiglieria. Tra questi alcune eccellenze italiane quali le Blindo Centauro per le unità di cavalleria, i VTMM (Veicolo Tattico Medio Multiruolo) in dotazione alle unità del genio ed ancora i VTLM (Veicolo Tattico Leggero Multiruolo) in dotazione alla fanteria alpina.
La settimana scorsa è stata dedicata in particolare all’addestramento integrato tra i differenti contingenti, mirato alla conoscenza reciproca di armi, sistemi d’arma, veicoli e procedure. Aspetti fondamentali a premessa della successiva effettuazione di attività tattiche congiunte tra le unità dei diversi contingenti.
Numerose le attività a fuoco che hanno visto in particolare la componente italiana su base Brigata alpina Taurinense esercitare tutte le sue componenti, dai fucilieri, mortaisti e controcarri del 3° reggimento alpini, agli artiglieri del 1° reggimento artiglieria da montagna, ai cavalieri del reggimento Nizza Cavalleria (1°) fino ai guastatori alpini del 32° reggimento Genio.
Fondamentale in tutte le fasi dell’esercitazione e più in generale dell’operazione eVA in Ungheria, il supporto dell’ Italian National Support Element, unità di supporto sempre su base 3° reggimento alpini rinforzata in particolare con personale del 11° reggimento trasmissioni, che ha garantito lo sviluppo di tutte le attività logistiche e di mantenimento delle comunicazioni con la madrepatria, in favore delle unità schierate sul terreno.
Le attività hanno già previsto una continuativa di oltre 72 ore a partiti contrapposti ed ancora oltre fino al termine del mese di settembre con ulteriori attività a fuoco nelle quali saranno impiegate contemporaneamente e in maniera sinergica tutte le componenti dell’eVA Battlegroup.
Fonte: Difesa