di Carmelo Abisso
“E ti rialzerà, ti solleverà su ali d’aquila, ti reggerà sulla brezza dell’alba, ti farà brillar come il sole, così nelle sue mani vivrai…”. Il coro degli scout del gruppo Bagnacavallo 1 ha accompagnato la funzione religiosa per l’ultimo saluto a Nazifa Noor Ahmad, morta a 20 anni il 15 giugno dopo un trapianto di polmoni all’ospedale di Padova. Le esequie si sono svolte nel tardo pomeriggio di ieri nella Pieve di San Pietro in Sylvis a Bagnacavallo, alla presenza dei familiari, il padre adottivo Roberto Faccani, la moglie Cristina, le figlie Silvia, Laura ed Elisa.
Tra le autorità presenti, il sindaco Eleonora Proni, il generale di divisione Mauro D’Ubaldi, comandante per la formazione e Scuola di applicazione dell’Esercito, il professor Giancarlo Frassinetti, dirigente scolastico del liceo che frequentava Nazifa. E poi tanti giovani, compagni di scuola, insegnanti, volontari, scout, uniti da brividi, lacrime e tanto affetto. La chiesa e il piazzale davanti erano pieni. Sulla bara, l’insegna di Alfiere della Repubblica, ricevuta dal Presidente Mattarella, il fregio del 66° reggimento aeromobile, il reparto che l’aveva accolta la prima volta nell’infermeria del Prt di Herat, la piastrina militare di riconoscimento, lo scudetto del Cimic e la foto della madre afghana.
Le letture, dal libro del profeta Geremia, dalla prima lettera di san Pietro apostolo e il Vangelo di Luca cap. 1, 5-25, sull’annuncio della nascita di Giovanni Battista. “Il profeta Geremia, quando Dio lo chiama, dice: come mai hai pensato a me ? – ricorda don Ugo Facchini nell’omelia – E’ sempre Dio che ci viene incontro. Come con Zaccaria nell’ora dell’incenso. Il Signore ci viene continuamente incontro. Giovanni Battista l’ha mandato a una famiglia di anziani, ha cambiato tutta la storia. Il volto di Dio si presenta in tanti modi. Perchè non pensare che il suo volto sia proprio quello di Nazifa ? Una ragazza che ha incontrato un mondo diverso, compagni di scuola, bimbi del doposcuola a cui ha donato la sua presenza. Questo dono rimane in ognuno di noi. Quanto Nazifa ha donato, le persone che ha incontrato. Questo è quello che ci fa ringraziare il Signore”.
Dopo l’eucaristia, il ricordo dell’amica Laura: “Quando abbiamo conosciuto Nazifa era appena entrata nel gruppo scout. Ottima studentessa, volontaria della Croce Rossa, il suo nome nel gruppo era “Formica laboriosa”. Era una sognatrice, aveva tanti progetti per il futuro. Era una ragazza semplice, che amava stare in compagnia. Consolava gli altri negli ultimi giorni. In noi rimarrà la consapevolezza che anche noi potremo affrontare qualsiasi ostacolo”.
Concluso il rito del commiato, ha preso la parola, in lacrime, Roberto Faccani. “Voglio ringraziare tutti. Sono i giorni degli esami di maturità. Nazifa pensava alla scelta del tema. Non si è mai tirata indietro. Faceva assistenza agli anziani durante la pandemia, li aiutava a compilare i moduli. Era una ragazza con una intelligenza fuori dal comune. Aveva imparato l’italiano in quattro mesi. Ho ricevuto centinaia di attestazioni di affetto, grazie a tutti”.
Adesso vola su ali d’aquila cara Nazifa, come quell’11 luglio 2008 quando eravamo con Roberto sulla rampa del C130 che dall’aeroporto militare di Herat ti portava in Italia. Riposa in pace nel cimitero di Bagnacavallo, di fianco alla tomba di nonno Alieto, combattente della seconda guerra mondiale.