Anche i peacekeepers appartenenti al contingente italiano in Libano hanno voluto ricordare la giornata internazionale delle forze di pace delle Nazioni Unite. I caschi blu italiani hanno preso parte ad una cerimonia ufficiale svoltasi al quartier generale di Unifil alla presenza del generale di divisione Aroldo Lazaro, Force commander e Head of mission, di autorità civili, militari e religiose libanesi e di un’ampia rappresentanza di peacekeepers di Unifil.

A margine della cerimonia si è esibita la fanfara della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli”, giunta in Libano nei giorni scorsi per un tour musicale nel settore a guida italiana, che ha tenuto un concerto a favore di tutti i caschi blu del quartier generale di Naqoura.

Questa giornata è volta a rendere omaggio al servizio prestato e al sacrificio di oltre un milione di persone che hanno servito sotto la bandiera delle Nazioni Unite a partire dal 1948 e ad onorare la memoria degli oltre 4.000 peacekeepers che hanno perso la vita nel corso di tutte le missioni delle Nazioni Unite.

La prima missione di mantenimento della pace delle Nazioni Unite venne istituita il 29 maggio 1948, quando il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite autorizzò il dispiegamento di un piccolo numero di osservatori militari in Medio Oriente per supervisionare e monitorare l’armistizio tra Israele e la componente arabo-palestinese.

La missione italiana in Libano è attualmente a guida Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli”, al suo sesto mandato nella terra dei cedri con i colori delle Nazioni Unite, ed ha la responsabilità del settore ovest di Unifil in cui operano 3800 caschi blu di 16 dei 46 paesi contributori alla missione Onu e di cui fanno parte circa 1.000 militari italiani.

I caschi blu italiani operano nel Libano con imparzialità e trasparenza, a ridosso della Blue Line, linea di demarcazione con Israele, per garantire la stabilità nell’area da oltre 15 anni, monitorando la cessazione delle ostilità, assistendo e supportando le Forze armate libanesi (Laf) e fornendo supporto alla popolazione locale anche attraverso numerosi progetti Cimic e Gender.

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