“La rimodulazione dell’operazione “Strade Sicure”, con la riduzione del contingente impiegato, è in corso da oltre un anno in base alla puntuale attuazione di quanto previsto dalle ultime due leggi di bilancio approvate dal Parlamento. Il tema, peraltro, è stato ampiamente discusso, anche in sede di esposizione delle Linee Programmatiche al momento del mio insediamento. La direzione era ed è quella di ritornare gradualmente ad una condizione di normalità dei compiti istituzionali. Ovvero che – così come avviene negli altri Paesi europei – ciascuna istituzione svolga il proprio ruolo: alle forze di Polizia compete il controllo del territorio e dell’ordine e della sicurezza pubblica, alle Forze armate la Difesa del Paese.
Come ho già avuto modo di ricordare già in queste ore, “Strade Sicure” è un’esperienza nata all’indomani degli attentati terroristici che colpirono diverse città europee. È necessario ricordare che inizialmente fu pensata con dimensioni inferiori all’attuale, poi accresciuti sia nei numeri sia nei compiti. In altri termini, si tratta di un’esperienza nata da una logica emergenziale e per una situazione di straordinarietà che, a distanza di anni, non può certo divenire l’ordinarietà.
Proprio in questa direzione, le leggi di bilancio 2021 e 2022 dispongono una graduale riduzione del personale impiegato nell’operazione prevedendo il passaggio da 7.050 unità a 6.000 unità (già attuato) entro giugno 2021, e il passaggio a 5.000 dal 1 luglio 2022. Si sta dunque attuando quanto già previsto e autorizzato, in completo coordinamento con il Ministero dell’Interno, tenendo anche conto dell’attività di reclutamento in corso.”