“Pensare in maniera strategica significa guardare al presente con una prospettiva rivolta al futuro”. Dopo quasi due anni di assenza a causa della pandemia di Covid-19, questo paradigma ha guidato i lavori della conferenza dei direttori nazionali degli armamenti della Nato (conference of national armaments directors, Cnad), che si è svolta il 26 e 27 ottobre al quartier generale dell’Alleanza a Bruxelles.
Per l’Italia ha partecipato il generale di corpo d’armata Luciano Portolano, segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti. L’incontro è stato l’occasione per i paesi membri della Nato e per i partner di affrontare tematiche di estrema attualità quali l’innovazione, soprattutto nel campo delle tecnologie dirompenti, capaci di dare un forte impulso all’economia. Particolare rilevanza è stata riservata anche ai cambiamenti climatici e al modo in cui questi impattino sulle operazioni e sui futuri scenari operativi.
“L’area tecnico-amministrativa del dicastero della Difesa” ha dichiarato il generale Portolano, “ha la grande responsabilità di portare avanti il delicato ruolo di mettere in pratica la definizione e l’indirizzo delle attività di studio, ricerca e sviluppo, acquisizione e produzione finalizzate a dotare le Forze armate dei mezzi e materiali necessari per svolgere la loro missione in Patria e al di fuori dei confini nazionali. Come già affermato dal ministro Guerini” ha aggiunto il generale, “la Nato è e resta il nostro imprescindibile punto di riferimento, in termini di valori condivisi, dissuasione, deterrenza e difesa. Lavoriamo convintamente per un’Alleanza che nella sua dimensione transatlantica possa operare in una logica di complementarietà con l’Unione Europea, evitando qualsiasi duplicazione”.
La conferenza ha anche offerto l’opportunità al generale Portolano di condurre una serie di incontri bilaterali con Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania al fine di discutere alcuni programmi di cooperazione di mutuo interesse in materia di armamenti.
La Cnad, nata nel 1966, riunisce gli alti funzionari nazionali responsabili degli approvvigionamenti della Difesa nei paesi membri e partner della Nato, con il compito di facilitare il dialogo, promuovere la cooperazione industriale transatlantica e identificare le opportunità di collaborazione per la ricerca, lo sviluppo e la produzione di equipaggiamenti militari in un’ottica di cooperazione multilaterale. La conferenza svolge anche un ruolo chiave nella promozione dell’interoperabilità, requisito essenziale per le moderne strutture nazionali di Difesa che si trovano a operare in contesti operativi multinazionali.
Nella foto: un momento dell’incontro bilaterale con la Francia. Il generale Portolano (al centro) a colloquio con l’omologo francese, Joël Barre