Il generale Del Col coordina le attività di mediazione fra Libano ed Israele

Episodi di scontri e proteste si sono verificati in questi giorni al confine tra Israele e Libano. A partire dal 14 maggio si è registrato un incremento della tensione nel sud del Libano, area di operazioni di Unifil, che ha subito richiamato l’attenzione dei peacekeepers pronti ad intervenire, in supporto alle Forze armate libanesi (Laf), in aderenza alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU n. 1701 del 2006 per il ripristino immediato della calma nelle aree di intervento.

L’ Head of mission e Force commander di Unifil, generale di divisione Stefano Del Col, ha sin da subito disposto una adeguata presenza sul territorio dei caschi blu in suppoprto alle Laf per il controllo ed il ripristino della normalità. “Le nostre truppe sono sul terreno” ha dichiarato ai media locali e internazionali, “e lavorano in stretto coordinamenteo con le Laf”.

In data 15 maggio, in occasione del Nakba Day (commemorazione palestinese), manifestanti si sono radunati nella zona di Kfar Kila, area nord est delle operazioni, di fronte all’insediamento israeliano di Metulla, ed hanno cominciato a lanciare pietre e fumogeni in direzione dei militari israeliani; in aggiunta hanno tentato di oltrepassare i reticolati lungo la Blue Line che demarcano la zona libanese e quella israeliana.

Immediata la reazione dalla parte israeliana. L’utilizzo dei fumogeni ha dato origine ad alcuni incendi tra le sterpaglie sul lato libanese. Le proteste, riportano media locali, hanno portato anche al ferimento di due libanesi da pallottole di gomma sparate da soldati israeliani lungo Blue Line, la linea di demarcazione tra Libano e Israele, mentre un giovane manifestane libanese è rimasto vittima di arma da fuoco per cause che sono tutt’ora in fase di investigazione da parte del personale specializzato di Unifil.

In rapida successione, nei giorni successivi i caschi blu di Unifil, in coordinamento con le Laf, hanno monitorato da vicino numerose manifestazioni spontanee organizzzate dalle locali amministrazioni. Ancora una volta, i manifestanti si sono radunati in molti punti al confine con Israele.

La situazione generale ha avuto il suo culmine nelle notti del 14 e del 17 maggio quando i radar dei caschi blu di Unifil hanno segnalato la partenza di razzi verso Israele dalla zona di Al Qualaylah, a sud ovest del paese area di operazioni italiana e nella zona di Rashaya al Fuqar settore orientale presidiato dai peacekeepeers spagnoli. Fortunatamente nessuno dei razzi ha provocato danni.

Il capo missione, anche in questa occasione, si è subito messo in contatto con le parti, l’esercito libanese e quello israeliano, invitandole a “esercitare la massima moderazione per evitare ogni tipo di escalation e riportare stabilita’ e calma nella nostra area d’operazione”.

La situazione sta gradualmente tornando alla calma. In questi giorni di intenso lavoro sono state realizzate oltre 3000 attività operative. La Blue Line è centro di gravità del mandato di Unifil, ed è fondamentale mantenerne la stabilità per evitare potenziali escalation che potrebbero compromettere la cessazione delle ostilità.

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