Il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo si è recato oggi in visita in Friuli Venezia Giulia, assieme al capo dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio. La visita è iniziata in mattinata con l’incontro istituzionale con il Presidente della Regione Massimiliano Fedriga, seguita da un collegamento in videoconferenza con i prefetti e le autorità regionali. Successivamente la tappa alla sede operativa della Protezione Civile di Palmanova, prima di visitare il polo vaccinale di Gemona del Friuli, operativo presso il centro commerciale ‘Le manifatture’ grazie al contributo di Banca Intesa – San Paolo.
“Siamo in un sito vaccinale ben organizzato, con otto linee pienamente funzionanti che hanno la capacità di arrivare a oltre mille somministrazione di vaccini al giorno. Qui si vede la sinergia fra quello che c’è di meglio dell’Italia”, ha dichiarato il commissario nel ringraziare Banca Intesa – San Paolo per la realizzazione avvenuta in stretta collaborazione con il Comune e la Regione, esprimendo il proprio apprezzamento per i risultati raggiunti in Friuli Venezia Giulia, specie per quanto riguarda le categorie più vulnerabili. “Dopo l’ordinanza che ho firmato la notte del 9 di aprile, c’è stato a livello nazionale un incremento di oltre un punto percentuale al giorno sul target della vaccinazione degli over 80, almeno sulla prima somministrazione e questo è importante perché noi oggi abbiamo effettuato oltre 17,75 milioni di somministrazioni, di cui 12,55 milioni di prime dosi e oltre 5,2 milioni di persone che hanno ottenuto la prima e la seconda dose. Qui, per ciò che riguarda gli over 80, abbiamo una media che è praticamente quasi identica a quella nazionale, l’82%”.
Con riferimento alla campagna vaccinale il generale Figliuolo ha specificato che “quando verrà messa in sicurezza una massa critica di over 65 si aprirà a tutti in maniera parallela, dando spazio alle aziende, a coloro i quali in questo momento hanno messo a disposizione i loro spazi per la cittadinanza, inviando le dosi e aprendo in maniera contemporanea per far ripartire il paese dando spazio e respiro alle classi produttive”. Per quanto riguarda gli approvvigionamenti in corso, il commissario ha annunciato l’arrivo in Italia nel trimestre aprile, maggio e giugno di circa 62 milioni di vaccini, cui si sommeranno per il prossimo trimestre circa 94 milioni di dosi. Nel solo mese di maggio sono previste forniture tra i 15 e i 17 milioni, riguardanti in gran parte Pfizer, poi Moderna, Astra Zeneca e Johnson & Johnson.
“Tipologie di vaccino diverse da quelle in approvvigionamento forse servivano qualche mese fa, poiché oggi i vaccini arrivano in quota sufficiente”, ha sottolineato il commissario, chiarendo che l’acquisizione dei vaccini avviene nell’ambito di un accordo europeo che assegna all’Italia il 13,46 % delle dosi che l’Europa acquista. Il commissario ha poi ribadito la linea del Presidente del Consiglio, secondo la quale – se necessario – l’Italia non si fermerà ai vaccini acquistati in ambito europeo, sempre che sia utile e scientificamente provato.
Riferendosi al vaccino Sputnik il generale Figliuolo ha ricordato che “L’Agenzia Italiana del Farmaco interviene a valle di quella europea, l’EMA, che oggi ha tre motivi per non avere ancora autorizzato il vaccino Sputnik: il primo è che il dossier non è ancora completo, manca la possibilità di esame e verifica di tutte le fasi e l’azienda produttrice non ha ancora consegnato tutta la documentazione. Il secondo motivo è che non esiste una rete di farmacovigilanza, ovvero l’EMA non ha le prove di osservazioni relative ad eventuali eventi gravi collaterali. Il terzo motivo è che l’azienda produttrice ha posticipato a dopo la prima decade di maggio, la visita ispettiva dei tecnici dell’EMA presso i siti produttivi che è uno dei passaggi procedurali per ottenere l’autorizzazione”. A proposito di Astra Zeneca il commissario ha voluto rassicurare che il vaccino è idoneo per tutte le classi di età, e che la raccomandazione per gli over 60 è legata al bassissimo numero di casi con eventi collaterali gravi registrati al di sotto di quell’età.
A Gemona del Friuli il generale Figliuolo ha anche ringraziato la Protezione Civile, i volontari dell’Associazione nazionale alpini e tutte le associazioni del territorio per il loro operato, prima di rendere omaggio – insieme al presidente Fedriga e al prefetto di Udine Massimo Marchesiello – alle 989 vittime del grave terremoto che il 6 maggio del 1976 colpì duramente la Regione e Gemona, accostando lo spirito di allora – che portò alla ricostruzione e alla rinascita sociale, morale ed economica – allo slancio per ripartire che la campagna vaccinale può dare all’Italia.