“Come italiana e come sottosegretario alla Difesa sono amareggiata per le offese esternate da Michela Murgia nei confronti dei nostri militari. Le nostre Forze armate così come le nostre Forze dell’ordine rappresentano un’istituzione del nostro Paese, uomini e donne a tutela e al servizio della collettività, impegnati fin dal primo giorno di questa emergenza sanitaria per contrastare la diffusione del covid e per salvaguardare la salute degli italiani. Esprimo la mia solidarietà e vicinanza al generale Figliuolo, notoriamente impegnato in un ruolo assai delicato quale commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 e a tutti i nostri militari” – rende noto il sottosegretario alla Difesa, Stefania Pucciarelli (nella foto), commentando le recenti frasi offensive della scrittrice Michela Murgia nei confronti dei militari.
“Non sono i militari, con le loro divise, a spaventare le persone (come dice Murgia). Sono invece le esternazioni di odio ed ogni forma di avversione nei confronti degli appartenenti alle istituzioni a ferire chi ha prestato un giuramento davanti al Tricolore, una dichiarazione di fedeltà alla Repubblica con solenne impegno di osservare la Costituzione e le leggi. Parliamo di uomini e donne che, per quel giuramento, sono disposti a sacrificare la propria vita per tutelare la sicurezza degli italiani. Come nei dubbi esistenziali di Maria Listru, mi auguro che Michela Murgia, donna intelligente, trovi il tempo per rivalutare le sue convinzioni in base ai fatti, piuttosto che agli stereotipi.” – conclude Pucciarelli.
La performance di Michela Murgia va in scena a DiMartedì, il programma condotto da Giovanni Floris su La7. La puntata è quella di martedì 6 aprile in onda su La7. Si parla, nel dettaglio, del generale Francesco Paolo Figliuolo, nuovo commissario all’emergenza coronavirus per il piano vaccinale, che ci ha abituato a mostrarsi in divisa. Circostanza che alla scrittrice sembra non piacere. Floris, prima di interpellarla, le ricorda alcune delle frasi pronunciate da Figliuolo: “Daremo fuoco a tutte le polveri”; “Nuovo fiato alle trombe”; “Svolta o perderemo tutto”; “Chiuderemo la partita”. Dunque il conduttore chiede alla Murgia: “A questo linguaggio corrisponde un’efficacia della campagna vaccinale dal suo punto di vista?”.
Ed ecco che basta questa domanda a scatenare la scrittrice: “Probabilmente da un uomo che viene da un contesto militare non ci si può che aspettare un linguaggio di guerra. Mi domando se questo linguaggio sia quello giusto da utilizzare con chi non è militare, ovvero tutto il resto del Paese. A me personalmente spaventa avere un commissario che gira con la divisa, non ho mai subito il fascino della divisa”. Insomma, la Murgia “spaventata” da Figliuolo perché indossa una uniforme.
“Però se funziona…”, fa notare Giovanni Floris. Niente da fare. “Ma su chi – replica a brutto muso la Murgia -? Questo fascino per l’uomo forte… Gli unici uomini che ho visto in divisa davanti alle telecamere che non fossero poliziotti che stavano dichiarando un arresto importante sono i dittatori negli altri Paesi. Quando vedo un uomo in divisa mi spavento sempre, non mi sento più al sicuro. Non sono sicura che la categoria bellica sia una categoria con cui si può responsabilizzare un Paese: ci spaventa di più”, conclude la Murgia. Insomma, lei quando vede un uomo in divisa “si spaventa sempre”. E con le forze dell’ordine non si sente più al sicuro. Dunque anche con Figliuolo.