Attuare il piano messo a punto dal comando di Unifil mediante procedure d’intervento immediato da adottare in caso di rischio ambientale e sanitario, determinato da sorgenti di inquinamento rilevate all’interno e all’esterno delle basi ONU dislocate nel Libano del Sud.
Questo lo scopo della Green Zone 2020, esercitazione multinazionale pianificata e organizzata dal comando del contingente italiano in Libano in stretta cooordinazione con personale Unifil dell’Environmental Management Unit (EMU), unità per la supervisione e la gestione delle tematiche di natura ambientale, che ha visto impiegati, in maniera sinergica e combinata, assetti delle unità di manovra del settore Ovest e delle forze armate libanesi (LAF).
L’ultima, in ordine di tempo, è stata l’esercitazione condotta nell’area addestrativa di Chawakeer, a Tiro, nel rispetto delle misure precauzionali legate all’emergenza Coronavirus.
Protagonisti i Caschi Blu di Italbatt, unità su base 3° reggimento bersaglieri rinforzata da militari del gruppo squadroni del Reggimento “Cavalleggeri Guide” (19°), assetti sanitari e di sicurezza delle LAF e un team italiano specializzato CBRN (Chimico, Biologico, Radiologico e Nucleare) del 7° reggimento difesa CBRN “Cremona”.
Durante l’esercitazione è stato simulato un intervento di emergenza ambientale causato dallo scoppio di un incendio con possibile contaminazione dell’area da agenti inquinanti.
Mentre assetti operativi di Italbatt e delle LAF hanno operato per garantire la sicurezza dell’area, l’intervento combinato di squadre antincendio dell’esercito libanese e di nuclei specialistici CBRN del settore Ovest ha consentito di estinguere l’incendio e di effettuare le attività di rilevazione, identificazione, campionamento e decontaminazione dei mezzi, dei materiali e del personale coinvolto nell’area di intervento.
Sul posto anche un team sanitario delle LAF, intervenuto per il soccorso e l’esfiltrazione di un ferito trasportato in ospedale.
Un plauso particolare per il livello di addestramento e di interoperabilità raggiunto tra le unità dei diversi contingenti, ma soprattutto tra le unità di Unifil e le LAF, è stato espresso dal comandante del Sector West, generale di brigata Andrea Di Stasio.
“L’Italia è uno dei Paesi che maggiormente contribuisce allo sviluppo della capacità operativa delle Forze Armate libanesi”, ha detto Di Stasio, “grazie soprattutto a un approccio addestrativo improntato a praticità, flessibilità e all’attitudine empatica dei soldati italiani, unanimamente riconosciuta sia a livello internazionale che da parte delle autorità militari libanesi”.