La rivista statunitense Time ha scelto come persone dell’anno il presidente eletto degli Stati Uniti Joe Biden e la sua vicepresidente Kamala Harris.
Time ha spiegato che di Biden «dicevano che era troppo vecchio, troppo noioso», era stato criticato per aver detto che non si doveva rispondere «all’odio con l’odio», mentre invece ha creduto «che la maggior parte degli elettori volesse semplicemente la riconciliazione dopo quattro anni di lotta, che desideravano ardentemente decenza, dignità, esperienza e competenza». Queste però sono le qualità che alla fine lo hanno portato al successo e alla scelta da parte di Time.
Sempre secondo Time però Biden non avrebbe potuto vincere da solo. Mancandogli «ciò che un uomo bianco di 78 anni non avrebbe mai potuto fornire: cambio generazionale, una nuova prospettiva e un’incarnazione della diversità americana. Per questo, aveva bisogno di Kamala Harris: senatrice della California, ex procuratrice distrettuale e procuratrice generale di stato».
«Sconfiggere il Minotauro è stata una cosa; trovare l’uscita dal labirinto sarà un’altra», scrive Time, aggiungendo che «non ci sarà riposo per i vincitori». Negli Stati Uniti infatti è stato raggiunto «il nuovo tragico traguardo di più di 3.000 morti per COVID-19 in un giorno, milioni di bambini sono in ritardo nella loro istruzione, milioni di genitori sono senza lavoro».