La Difesa fornisce e fornirà tutto il supporto richiesto dalle autorità competenti. Uno speciale gruppo di pianificazione, denominato Joint Operations Planning Group, sta finalizzando l’organizzazione del contributo della Difesa alla distribuzione dei vaccini alla popolazione italiana, sulla base delle necessità individuate dagli Enti responsabili del Piano complessivo. La Difesa partecipa, infatti, fin dalla sua costituzione, al Gruppo di lavoro intersettoriale del Ministero della Salute su ‘Vaccini e vaccinazioni anti Covid-19’. Come avvenuto fin dall’inizio della pandemia, le Forze Armate resteranno costantemente impegnate in aiuto al Sistema Sanitario Nazionale e ai cittadini”, ha dichiarato il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini.  

Un dettagliato programma che prevede l’impiego di uomini e mezzi delle Forze Armate nel concorso allo stoccaggio e vigilanza dei siti di deposito, alla somministrazione e alla distribuzione dei vaccini è quello che da giorni sta pianificando il Comando Operativo Interforze (COI) in coordinamento con la Struttura governativa diretta dal dott. Domenico Arcuri, Commissario straordinario delegato per l’emergenza Covid-19, per assicurare l’integrazione nelle attività degli assetti delle Forze Armate, del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e dell’Ispettorato di Sanità militare.

La Difesa è pronta ad agire a supporto del Sistema Sanitario Nazionale per le attività di somministrazione del primo vaccino, di tipo “freeze”, non appena disponibile”, ha specificato il Ministro. In particolare, il programma, prevedrebbe, in una prima fase, la disponibilità di un’aliquota del personale sanitario della Difesa impiegata in specifici Presidi vaccinali della Difesa (PVD) ottenuti riconvertendo, qualora necessario, anche alcuni Drive Through della Difesa. Ma il contributo avverrebbe anche tramite postazioni mobili, laddove sopraggiunga la necessità che i sanitari militari operino in RSA e direttamente nei domicili delle persone più in difficoltà e obbligate a casa. Sia i Presidi sia le postazioni mobili agirebbero comunque sempre a supporto del personale del Sistema Sanitario Nazionale.

In una seconda fase – che verrà attivata all’arrivo dei vaccini cosiddetti “cold” (catena del freddo standard) – il Piano messo a punto dal COI, in base alle richieste di supporto pervenute alla Difesa, prevederà non solo il proseguo delle attività di somministrazione, ma anche lo stoccaggio, la vigilanza e la distribuzione, capillarmente su tutto il territorio nazionale, attraverso lo sforzo congiunto di tutte le Forze Armate.

Le risorse della Difesa sono a disposizione della collettività in questa sfida senza precedenti” ha concluso il Ministro, che ha ringraziato ancora una volta “tutti gli uomini e le donne delle Forze Armate, per l’enorme sacrificio che da marzo stanno portando avanti, con eccezionale senso dello Stato”.  Dall’inizio della seconda ondata dello scorso 23 ottobre fino ad oggi sono stati impiegati, infatti, oltre 33.000 militari. L’Operazione Igea, lanciata poco più di un mese fa, vede distribuiti su tutto il territorio nazionale 154 Drive Through Difesa che, dal loro schieramento, hanno eseguito oltre 420.000 tamponi. Inoltre, in supporto alla popolazione, sono stati realizzati 4 Covid Hospital (a Roma, Taranto, Villafranca e Milano), 4 strutture sanitarie campali (a Perugia, Barletta, Cosenza e Aosta) e, su richiesta della Protezione Civile Nazionale, viene giornalmente fornito un fondamentale supporto in termini di personale, mezzi e strutture.

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