L’edizione 2020 del Premio Internazionale di Giornalismo Maria Grazia Cutuli è ovviamente condizionata dall’emergenza sanitaria in corso. L’amministrazione del Comune di Santa Venerina, che ha istituito il Premio nel 2004, ha infatti più volte valutato la possibilità di svolgere la cerimonia di consegna che tradizionalmente si svolge in prossimità dell’anniversario dell’uccisone di Maria Grazia Cutuli (nella foto) in Afghanistan, il 19 novembre 2001.
Nonostante le condizioni attuali impongano di rinviare la cerimonia di consegna a data da destinarsi, gli organizzatori hanno voluto individuare i nomi dei premiati legati all’edizione 2020 con l’obiettivo di mantenere la continuità di questo istituto nato per onorare la memoria di Maria Grazia tenendo viva l’attenzione del mondo della cultura verso il giornalismo di frontiera e di guerra.
Anche quest’anno sono state attivate le consuete tre sezioni del Premio.
Per la sezione “stampa estera” il Premio è assegnato a Rula Jebreal, nota giornalista internazionale, scrittrice e docente universitaria che collabora con testate internazionali, quali in New York Times, il Washington Post e con reti televisive quali MSNBC e CNN. La Jebreal è anche una icona della lotta contro le discriminazioni di genere: il Presidente francese Macron l’ha designata come Consigliere per il G7 sul tema dell’uguaglianza, parità di genere tra uomini e donne e per la lotta contro la violenza. E’ vivo il ricordo della sua partecipazione al Festival di Sanremo quale presentatrice: in occasione della prima serata ha letto un toccante monologo dedicato alla violenza contro le donne.
Per la sezione “stampa nazionale” il Premio è assegnato a Nico Piro, giornalista inviato del Tg3 impegnato negli anni su diverse aree di crisi e zone di guerra che si dice mosso – nella sua attività professionale – dal tentativo di “dare voce a chi non ha voce”. Piro, già pluripremiato per il suo lavoro più che trentennale, ha anche pubblicato diversi libri tra cui “Afghanistan: missione Incompiuta” del 2015 e “Corrispondenze Afghane”, del 2019 relativi proprio all’esperienza nel Paese in cui Maria Grazia Cutuli trovò la morte.
Nico Piro, tra l’altro, ha generosamente collaborato all’edizione 2016 del Premio Cutuli con una conduzione sobria ma capace di evidenziare le ragioni e la missione più profonda della professione giornalistica.
Per la sezione “Giornalista siciliano emergente” il Premio è assegnato a Mario Agostino, 35 anni, giornalista professionista, consulente di strategie di comunicazione, social media manager e scrittore. Collabora con Avvenire e Città Nuova, è addetto alla comunicazione per la Fondazione Giorgio La Pira di Firenze e la Rete Europea Risorse Umane. Appassionato di scrittura e giornalismo sin dalla scuola consegue le lauree di Media e giornalismo e di Comunicazione strategica a Firenze, dove si è trasferito con la famiglia nel 2000, ma nel 2015, rinunciando a maggiori opportunità di carriera, motivato dal profondo legame affettivo e ideale con la propria terra, rientra nella sua Aci Catena per collaborare – fra l’altro – con la Voce dell’Jonio, storica testata cattolica fondata dal nonno Orazio Vecchio nel 1958 di cui cura la ristrutturazione del portale internet, oggi tra i più avanzati del sud Italia.
Quando le condizioni sanitarie lo consentiranno, l’amministrazione comunale organizzerà la cerimonia di premiazione come di consueto al Teatro Eliseo, a Santa Venerina, a pochi chilometri dal piccolo cimitero del villaggio di Dagala del Re, dove riposano le spoglie di Maria Grazia. L’amministrazione comunale tiene a ringraziare, per la consueta appassionata collaborazione nell’organizzazione del Premio, Francesco Faranda e Antonio Ferrari, già segretario di redazione il primo, ed editorialista il secondo, del Corriere della Sera.